[11/02/2008] Acqua

Il Forum dei movimenti per l´acqua detta le condizioni alla Toscana

FIRENZE. Il Forum italiano dei movimenti per l´acqua, riunito nei giorni scorsi a Firenze ha posto le proprie condizioni sia alla Regione Toscana, sia alla Sinistra arcobaleno. Ricordiamo che i partiti della sinistra hanno sostenuto la legge di ripubblicizzazione e pochi giorni fa, con coerenza, hanno bloccato l´operazione Domenici-Veltroni per l´accorpamento degli Ato 2, 3 e 6 attorno alla romana Acea e alla francese Suez, recentemente condannate dall´autorità nazionale Antitrust, ribadendo l’alleanza con il Forum dei movimenti per l’acqua.

«La regione Toscana non può varare a gennaio una legge sulla partecipazione per poi contraddirla a febbraio, impedendo di avviare un processo partecipativo quando deve scrivere una legge sui servizi pubblici. Chiediamo che questo processo venga avviato subito» dichiara Tommaso Fattori, del coordinamento nazionale del Forum dei Movimenti per l’acqua «non vedo differenze tra il modello di gestione dei servizi pubblici proposto dal centrodestra in Lombardia e il modello proposto in Toscana dal centrosinistra- continua Fattori- chiediamo che l´acqua venga gestita non attraverso una Spa ma attraverso enti di diritto pubblico. La regione Toscana cosa ci risponde?».

Da quel che ci è dato sapere la Regione risponde picche, visto che nella bozza di proposta di legge che sta circolando si prevedono per il servizio idrico società miste con maggioranza pubblica azionaria, Ato unico e gestore unico, tutte proposte rigettate da Forum. Dal punto di vista politico l’interrogativo più interessante rimane quello su cosa farà la Sinistra arcobaleno, anche considerando il nuovo scenario politico nazionale in cui l’acqua potrebbe essere uno dei temi importanti messi sul tavolo della campagna elettorale.

Qualche cedimento rispetto all’unitarietà di posizione nella vicenda fiorentina sull’accorpamento degli Ato era emerso: ricordiamo che il Pdci in consiglio si era spaccato. Del resto qualche scricchiolio rispetto ad una posizione comune è venuto fuori anche nella tavola rotonda di sabato dove il Pdci tra l’altro era assente. Fattori su questo punto precisa «oggi tutti parlano di scollamento fra politica e società. Sull´acqua e i servizi pubblici la divaricazione può divenire drammatica oppure può esserci un riavvicinamento.

I quattro partiti della Sinistra arcobaleno hanno preso una posizione netta al nostro fianco a livello nazionale e anche a Firenze, se a livello regionale questa posizione venisse smentita la cosa non sarebbe comprensibile. Iniziare a definire la propria identità politica avallando la privatizzazione dell´acqua in Toscana sarebbe un pessimo battesimo per la sinistra». Tornando al merito, nell’incontro di sabato è stato evidenziato come la sentenza dell’antitrust porti acqua al mulino del Movimento «vorrei che fosse chiaro a tutti quanto l´antitrust ha evidenziato con la propria sentenza con cui ha condannato Acea e Suez a 8 e 3 milioni e mezzo di euro di multa per distorsione della concorrenza - afferma Corrado Oddi, della segreteria nazionale della Funzione Pubblica Cgil- e cioè che esiste un disegno di privatizzazione del servizio idrico in Toscana incentrato sul ruolo di Acea e Suez come soci privati di una Spa mista pubblico-privata. Ora mi pare chiaro che una legge regionale che va su questa strada asseconda quest´idea di privatizzazione».

Prende la palla al balza Tommaso Fattori che conclude «Siamo contrari ad una legge che universalizza il meccanismo delle Società per azioni miste pubblico-privato, che attraverso le scatole cinesi societarie porterà le multinazionali dell´acqua in tutta la Toscana». Intanto domani riprendono i lavori del tavolo di concertazione della Regione Toscana con le categorie economiche, sindacali, associazioni ambientaliste. All’ordine del giorno è inserita una prima discussione sulla proposta di legge e si riparlerà del Patto sui servizi pubblici locali che a dicembre non aveva avuto esiti positivi per la Regione: non era stato firmato da province, associazioni ambientaliste, sindacati.

Torna all'archivio