[12/02/2008] Acqua
LIVORNO. In Africa australe la stagione delle piogge è arrivata solo alla metà ma occorrono già 89 milioni di dollari per aiutare i governi di Malawi, Mozambico, Zambia e Zimbabwe a soccorrere le loro popolazioni, soprattutto le 449 mila persone che hanno urgente bisogno dell’azione umanitaria.
«I governi hanno fatto un eccellente lavoro- ha detto a Johannesburg il coordinatore dei soccorsi d’urgenza dell’Onu, John Holmes - Hanno immediatamente bisogno della comunità internazionale per garantire che le persone sfollate per le inondazioni ricevano l’alimentazione, l’alloggiamento, l’acqua, le midicine e gli altri servizi di base necessari alla loro sopravvivenza».
Si prevede che le piogge continuino, mettendo in pericolo altre 805 mila persone.
Un vero e proprio diluvio che ha colpito particolarmente il Mozambico, dove sono stati inondati 90 mila ettari di colture, e dove serviranno oltre 35 milioni di dollari per soccorrere 680 mila persone.
Nell’area dell’Africa australe i fenomeni meteorologici estremi sono ormai la norma: si passa da periodi di siccità infiniti ad ondate di gelo e poi a piogge torrenziali che mutano lo stesso paesaggio.
Le inondazioni hanno colpito 15 dei 28 distretti in cui è diviso amministrativamente il Malawi (reduce da anni di siccità) e circa 220 abitanti dell’ex Niassa sono già in gravi difficoltà o corrono il rischio di esserlo in breve tempo. Qui occorrono 17 milioni di dollari per sostenere le misure già messe in opera dal governo.
18 milioni e mezzo di dollari di aiuti sarebbero necessari nella Zambia, dove 250 mila persone sono state duramente colpite dalla catastro o sono a rischio.
Nello sfortunato Zimbabwe del dittatore Mgabe, appena uscito da una siccità che ha devastato i raccolti, occorrerebbero almeno 15,8 milioni di dollari per portare aiuto a 94 mila esseri umani.
«Malgrado l’ampiezza di queste inondazioni, I governi e la comunità internazionale umanitaria hanno fino ad ora evitato che questa crisi si trasformi in una catastrofe – ha detto Holmes –Ma senza fondi supplementari non saremo capaci di far fronte alla situazione se peggiora».