[13/02/2008] Energia

Ancora sull´Armenia e il nucleare

ROMA. Come presidente dell´Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio, Seta Martayan, a nome della nostra Associazione mi dissocio completamente dalle affermazioni e dall´invito (da parte di una Comunità Armena di Roma, che in realtà essendo un consiglio parrocchiale di San Nicola da Tolentino, non è eletta, non è rappresentativa, non può esprimere il parere di una intera comunità) alla comunità internazionale ad aiutare l´Armenia a poter rinunciare al nucleare.

Sapiamo molto bene le difficoltà energetiche che l´Armenia ha conosciuto nei primi anni dell´indipendenza quando si era fermato anche il centrale nucleare di Medzamor.
In seguito dopo il rifornimento necessario e la riattivazione del centrale l´Armenia ha cominciato a "respirare" con il proprio polmone, e non solo ma ha potuto anche vendere energia alla vicina Georgia.
Ben venga dunque ogni progetto per lo sviluppo in Armenia del nucleare ad uso civile e che la renderà in futuro pienamente autosufficente.

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Aderisco alla dissociazione del presidente Seta Martayan per le dichiarazioni espresse dal consiglio della parrochia della chiesa della congregazione dei padri Levonian di Roma, che purtroppo continuano a esternare in nome della intera collettività armena di Roma senza nemmeno essere una associazione rappresentativa.
Arch. Vahe Vartanian

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