[14/02/2008] Urbanistica

Tassa sul lusso: la Corte costituzionale boccia Soru (solo) sulle seconde case

LIVORNO. Probabilmente in Sardegna, a Billionaire e dintorni, saranno saltati molti tappi di champagne appena si è diffusa la notizia che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la “tassa sul lusso” voluta dal presidente della regione autonoma Renato Soru (Nella foto), ma l’entusiasmo che circola anche nelle pagine di qualche giornale, rischia di essere eccessivo. La sentenza della Corte Costituzionale riguarda infatti solo le imposte regionali per chi non risiede nell´isola e possiede una seconda casa per uso turistico e quelle per le plusvalenze sulle compravendite di immobili di questo tipo.

Per altre questioni la Corte ha dichiarato le richieste di annullamento non fondate, mentre di altri risorsi sarebbe stata interessata la Corte di giustizia europea. A ricorrere contro le norme regionali era stata la Presidenza del Consiglio dei ministri. La Corte ha dichiarato non fondate le richieste di illegittimità costituzionale per i provvedimenti che più avevano scatenato i reclami dei vip in vacanza in Sardegna, quelli per i quali i giornali avevano coniato l’espressione “tassa sul lusso”, cioè l´imposta di soggiorno e quella sullo scalo turistico di aerei, elicotteri e imbarcazioni da diporto, previste dagli articoli 4 e 5 della legge regionale n.2 del 2007.

Per quanto riguarda le imbarcazioni, la Corte sottolinea che «la pronuncia di non fondatezza non riguarda né l´ipotesi di scalo effettuato da unità di diporto esercitate a fini di lucro né le ipotesi di scalo effettuato da aeromobili che svolgono operazioni di “aviazione generale di affari”». Su queste due ipotesi, infatti, la Corte ha rimandato, per la prima volta ai sensi dell´articolo 234 del Trattato UE, tutto alla Corte di giustizia europea perché si pronunci sulla congruità dell´imposta con le norme del Trattato della Comunità.

Sulla parziale bocciatura è intervenuto il presidente Soru che ha spiegato il senso di quel provvedimento e quel che farà ora la Regione : «In un momento di gravissima difficoltà del bilancio regionale – ha detto - e in assenza di risposte da parte del governo allora in carica, avevamo utilizzato la possibilità offerta dall´articolo 8 dello Statuto di imporre tasse sulle attività turistiche, avendo consultato alcuni tra i massimi costituzionalisti italiani, con l’obiettivo tra gli altri di favorire il riequilibrio territoriale fra la costa e l’interno della Sardegna. La Corte Costituzionale ci dice che questo non è possibile. A seguito della conclusione della vertenza con lo Stato per le entrate, il mancato introito di queste imposte sarà facilmente assorbibile dal bilancio regionale. Rimane il dispiacere nel constare che la Regione non può utilizzare una propria autonoma capacità impositiva nei confronti delle seconde case, che rappresentano una parte rilevantissima delle nostre attività turistiche e che impattano in maniera importante nel consumo del patrimonio ambientale, e che pur generando reddito in Sardegna, non contribuiscono alla fiscalità regionale».


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