[15/02/2008] Parchi

Nascono i “Parchi per Kyoto”

ROMA. Oggi a Roma Federparchi e Kyoto Club, l’organizzazione non profit impegnata nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, in collaborazione con Legambiente e con il patrocinio del ministero dell´Ambiente presentano il comitato "Parchi per Kyoto", «che nasce – spiega Antonio Ferro, direttore della comunicazione Parchi per Kyoto - con l´obiettivo di realizzare, per la prima volta nel nostro paese, una raccolta fondi per interventi di forestazione all´interno di parchi ed aree urbane, in Italia e all´estero, e contribuire così al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, grazie all´abbattimento delle emissioni di CO2».

Si tratta di una alleanza «perché il pianeta respiri» tra il mondo delle aziende, rappresentato da Kyoto Club, quello delle associazioni, rappresentato da Federparchi e Legambiente, e quello istituzionale. Alla presentazione intervengono Matteo Fusilli, presidente Federparchi, Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, Aldo Cosentino, direttore generale del servizio conservazione natura del ministero dell´Ambiente.

«Il progetto – spiega Sebastiano Venneri (Nella foto) – prevede la riforestazione di aree di alcuni parchi italiani e nel resto del mondo. E’ una delle molte iniziative che impegnano Legambiente nella “settimana del clima” per festeggiare concretamente il terzo anniversario della firma del protocollo di Kyoto, iniziative con le quali vogliamo dire che ognuno deve fare la sua parte con urgenza».

Ma perché i parchi, non sono già, per conto loro, aree che rispettano i principi del Protocollo di Kyoto salvaguardando le risorse?
«I parchi sono importanti per diverse ragioni. La prima è che sono i luoghi dove si tutela la biodiversità, cioè l’elemento che più soffre per i cambiamenti climatici. Infatti, se l’uomo urbanizzato ha la capacità di adattarsi, magari alzando il condizionatore o abbassando il riscaldamento, se ha elementi di mediazione di fronte ai cambiamenti climatici, la natura no. Ecco perché i parchi diventano i luoghi dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono più avvertibili».

E quali sono gli altri aspetti che legano parchi e riscaldamento globale?
«Per noi i parchi dovrebbero essere, e spesso lo sono, i luoghi dell’eccellenza, nei quali sviluppare le buone pratiche legate ai temi della qualità ma anche dello sviluppo di innovazione tecnologica amica del clima e dell’ambiente – dice il vicepresidente di Legambiente -. Sono luoghi di eccellenza e di frontiera che su Kyoto e sul dopo devono dettare la linea della sostenibilità , della difesa della biodiversità e di una diversa e migliore qualità della vita. E’ un po’ quello che hanno chiesto all’Onu i rappresentanti dei piccoli Stati insulari, che sono i più esposti di fronte al cambiamento climatico: contrastare il global warming difendendo il mare e la natura e fornendo a chi è più indifeso le tecnologie ed i mezzi per poterlo fare. L’iniziativa di Kyoto Club, Federparchi e Legambiente va in questa direzione».

“Parchi per Kyoto” ha anche un Comitato d´Onore al quale partecipano accademici, scienziati, rappresentanti della società civile, sportivi e artisti tra cui la senatrice Rita Levi Montalcini, l´astrofisica Margherita Hack, l´oncologo Umberto Veronesi, l´ideatore di "Striscia la Notizia", Antonio Ricci, lo showman, Rosario Fiorello, l´economista Innocenzo Cipolletta, il presidente di Roma Metropolitane, Chicco Testa, l´imprenditrice Luisa Todini, i giornalisti Michele Cucuzza e Vincenzo Mollica, l´attore Luca Barbareschi, il geologo e presidente del parco nazionale dell´Arcipelago Toscano Mario Tozzi, l´ex ministro dell´Ambiente, Giorgio Ruffolo.


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