[29/03/2006] Acqua

Acqua del rubinetto nelle nostre scuole

PISA. Anche Acque spa, la società che gestisce il ciclo integrato delle acque nell’Ato 2 (57 Comuni nelle province di Pisa, Lucca, Pistoia, Firenze e Siena), per voce del suo presidente Fausto Valtriani ha dichiarato di voler sostituire l’acqua minerale con quella del rubinetto nelle mense scolastiche e investire il risparmio in solidarietà.

In effetti ci troviamo di fronte a consumi enormi di acqua minerale che pongono l’Italia tra i maggiori consumatori al mondo a fronte di un settore idropotabile che offre acqua sicura e sempre più buona dal punto di vista organolettico. Le scuole possono veicolare un importante messaggio culturale che ha anche risvolti economici ed ambientali.

Legambiente Toscana accoglie con favore la proposta di Acque Spa: «E’ un’ottima notizia l’estendersi di questa “buona pratica” - dichiara Federico Gasperini, responsabile acqua dell’associazione - è necessario sfatare i pregiudizi che avvolgono il mondo delle acque potabili e promuovere quelle acque del rubinetto che sono buone anche dal punto di vista organolettico. E’ necessario spostare quella quota parte di mercato che è indirizzato sulle minerali non per scelta consapevole (che è legittima nel libero mercato di ampia offerta) ma per un pregiudizio verso le potabili spesso ingiustificato».

«Non dimentichiamoci poi - conclude Gasperini -che il grande consumo di acqua minerale produce una serie di pressioni ambientali su altre matrici come l’inquinamento dell’aria dovuto ai trasporti e l’enorme produzione di imballaggi (bottiglie in pet). Inoltre esiste un consumo di risorsa idrica per produrre gli stessi contenitori. I soldi risparmiati dai comuni che optano per l’acqua del rubinetto da distribuire nelle scuole potrebbero essere reinvestiti in servizi per la scuola pubblica che mi pare ne abbia bisogno».

In Toscana l’azienda che ha tracciato la strada in questo settore è Publiacqua spa, la società che gestisce il servizio idrico a Firenze e altre tre province (Pistoia, Prato e parte di quella di Arezzo), per un totale di un milione e 230mila abitanti.

«Abbiamo incominciato a promuovere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto anche per la diffusione sulle nostre tavole - afferma Katia Burberi, responsabile dell’Ufficio Stampa di Publiacqua - partendo nel 2003 da Firenze con campagne informative rivolte a tutti i cittadini, dopo che abbiamo immesso in rete acqua trattata con tecniche all’avanguardia tra cui un nuovo sistema di filtrazione a carbone attivo granulare, che ne ha elevato la qualità riducendo drasticamente la presenza del cloro residuo e del relativo odore. Successivamente, nel 2004, il Comune di Firenze ha deciso di distribuire l’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche servendo circa 20mila studenti».

«Recentemente - continua Burberi - abbiamo stipulato un accordo con Confcommercio e Confesercenti per promuovere a Firenze l’utilizzo dell’acqua del rubinetto negli esercizi dei loro associati che aderivano all’iniziativa. In alcuni ristoranti fiorentini prima viene offerta l’acqua del rubinetto nelle caraffe fornite da Publiacqua e solo su richiesta del cliente viene portata l’acqua minerale».

Molti altri comuni nell’ Ato 3 Medio Valdarno hanno intrapreso iniziative simili. «Sono tutte proposte di carattere innanzitutto etico - conclude Publiacque - che educano al consumo sostenibile, una vera battaglia di civiltà; vorremmo che si attuasse una maggiore estensione confortati anche dagli studi e dalle indagini che sono state effettuate e che confermano, almeno su Firenze, l’alto gradimento per l’acqua che arriva dal rubinetto».

Torna all'archivio