[18/02/2008] Acqua

La metà dei contadini cinesi beve acqua insalubre

LIVORNO. Che i dati fossero allarmanti si sapeva, ma ora arriva la conferma ufficiale del ministero della sanità di Pechino: nelle regioni rurali della Cina il 44,36% dell’acqua nominalmente potabile non è affatto sana e non risponde alle norme sanitarie approvate dal governo cinese. Secondo Mao Qunan, il portavoce del ministero della sanità della Cina, «lo stato dell’acqua potabile nelle regioni rurali ha ancora da percorrere un lungo cammino per raggiungere le condizioni sanitarie e di qualità adatte alla migliore qualità della vita degli abitanti rurali».

L’inchiesta nazionale è stata lanciata congiuntamente, nell’agosto 2006, dal ministero della salute e dal Comitato nazionale della campagna di sanità pubblica patriottica, è terminata nel novembre 2007 èd è la prima del genere riguardante l’acqua potabile e le condizioni sanitarie delle regioni rurali. Sono stati presi 7.000 campioni di acque e controllate 65.839 case di 6.590 villaggi, in 31 province, regioni autonome e municipalità cinesi.

Secondo Mao, l’acqua insalubre «è stata responsabile di diarrea ed altre malattie. Il 40,44% dell’acqua di superficie e il 45,94% dell’acqua sotterranea non era conforme al regolamento sulle norme sanitarie dell’acqua potabile delle regioni rurali pubblicato nel 2006. Nella campagna cinese il 74,87% degli abitanti beve acqua sotterranea, mentre il 25,13% beve acqua di superficie. L’acqua “impropria” contiene microbi».

Nonostante la crescita rapidissima della Cina, anche i dati sull’acqua dimostrano una frattura sempre più evidente tra le zone rurali del Paese e quelle a velocissima industrializzazione. Le cifre dell’acqua malsana nella Cina rurale, che riguardano la vita quotidiana di centinaia di milioni di persone, sono da terzo mondo (così come le malattie evidenziate dall’indagine) e non riflettono certo lo splendore delle luci dei grattacieli di Shanghai o la frenesia olimpica di Pechino.


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