[19/02/2008] Trasporti

Navigabilità dello Scolmatore, le novità sul progetto

PISA. L’amministrazione provinciale, attraverso il suo Servizio Difesa del Suolo, svolgerà la progettazione relativa agli interventi che dovranno potenziare la funzionalità idraulica e garantire la navigabilità dello Scolmatore, nel tratto che va dai Navicelli all’autoparco del Faldo, in base all’incarico dato dalla Regione.
Per quanto attiene la riduzione del rischio idraulico, già nelle “linee guida” redatte dall’Autorità di bacino del fiume Arno si riconosce l’importanza della funzione svolta dal canale per la salvaguardia della città di Pisa e della pianura limitrofa dalle piene. Il progetto quindi porrà attenzione, non solo all’asta dello Scolmatore, ma anche a tutti i suoi affluenti. Nella prima fase d’intervento è previsto un adeguamento del canale finalizzato ad aumentare la sua capacità di scolmare la portata d’acqua di un +40% rispetto allo stato attuale (con un orizzonte temporale di dieci anni).

Per raggiungere l’obiettivo la provincia informa che sarà attuata la manutenzione straordinaria delle arginature del canale, il rifacimento o adattamento di alcuni ponti, l’adeguamento degli argini degli affluenti e, dove necessario, la disconnessione idraulica di alcuni fossi di valle. Inoltre sarà installato un sistema di monitoraggio per simulare con anticipo l’evoluzione degli eventi di piena sull’Arno e stabilire le opportune modalità di apertura dell’opera di presa (cateratte a Pontedera).

«Dopo che il canale era stato formalmente ritenuto centrale e strategico nelle politiche di sviluppo della costa toscana (con la firma dell’accordo di programma per la cosiddetta piattaforma logistica costiera, avvenuta l’11 gennaio 2007 a Livorno tra numerosi enti locali di area vasta e la Regione) - sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente Valter Picchi- questo incarico rappresenta un significativo passo avanti. I lavori allo Scolmatore, che ci vedranno fortemente impegnati nei prossimi anni - continua Picchi - rappresentano un tassello determinante del circuito delle acque che dovrà unire porto di Marina, Incile, Darsena, canale dei Navicelli e appunto Scolmatore, consentendo al settore della nautica e della cantieristica prospettive di sviluppo davvero molto importanti. E’ un’altra parte del nostro territorio, della nostra costa, su cui si accendono riflettori positivi, come già successo per il porto e la darsena».

Per quanto riguarda la navigabilità del canale, il progetto mirerà a realizzare opere dimensionate esclusivamente per il trasporto merci, escludendo l’utilizzazione turistico-diportistica.
La navigabilità sarà sviluppata per favorire il collegamento commerciale tra la Darsena Toscana del Porto di Livorno, l’interporto toscano Vespucci (Guasticce) e l’autoparco “Il Faldo” (Collesalvetti): in tutto un percorso di 13 chilometri. Nello specifico sarà adeguato l’attuale accesso allo Scolmatore dal porto di Livorno (che avviene dalle porte vinciane), con contemporaneo miglioramento del collegamento fluviale anche con il canale dei Navicelli. La realizzazione avverrà soprattutto attraverso lo scavo dello Scolmatore per garantire, lungo tutto il tratto interessato dal traffico fluvio-marittimo, una larghezza intorno ai 40 metri e un fondale almeno di 3,5 metri, così da consentire il passaggio di imbarcazioni e chiatte di dimensioni maggiori alle attuali.

«Sarebbe quindi opportuno che contestualmente si iniziasse a scavare anche il canale dei Navicelli, per garantire in prospettiva, anche in questo caso, il transito di imbarcazioni più importanti» precisa Picchi. Per quanto riguarda i tempi vista la complessità dell’opera da realizzare si parla di 5-6 mesi per il progetto preliminare mentre il definitivo dovrebbe essere varato nell’arco di un anno.

«Tutte queste opere – prosegue l’assessore sono preparatorie rispetto alla realizzazione della foce armata dello Scolmatore, con sbocco a mare diretto del canale dei Navicelli, che dunque potrà avvenire solo in una fase successiva, anche se deve essere adeguata, vista l’imponenza di quest’opera, con i più recenti programmi di sviluppo del porto di Livorno» conclude Picchi.


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