[20/02/2008] Urbanistica

Il boom edilizio della Romania e lo sboom dell’Ue (ma non italiano)

LIVORNO. Le rimesse degli emigrati rumeni si stanno trasformando in cemento: secondo quanto scrive l’agenzia Rompres citando statistiche Eurostat, nel 2007 la Romania ha registrato la più forte crescita dei Paesi dell’Ue nel campo delle costruzioni di edifici: il 30,9% in più, distaccando di molto Polonia (+12,6%) e Svezia (+10,9%). Ma i dati Eurostat dimostrano che anche in Romania il boom edilizio rallenta: nel settembre 2007 il tasso di crescita nel settore edile era addirittura del 40%, a ottobre era del 38,1%, a novembre il 33,6% e a dicembre il 30,9%. La situazione romena è addirittura paradossale: mentre i romeni emigrano nell’Europa occidentale, spesso per fare i manovali ed i muratori nell’edilizia, con le loro rimesse in patria si costruiscono case, ma la manodopera scarseggia e così si assiste ad una migrazione di ancor più poveri asiatici che affollano i cantieri del boom edilizio di Bucarest e della Romania.

L’Istituto nazionale di statistica della Romania da dati diversi da quelli di Eurostat: nel 2007 il volume dei lavori nel campo delle costruzioni sarebbe cresciuto del 33,6%. L’aumento più grande sarebbe stato negli edifici non residenziali: 36,6%; le infrastrutture sarebbero il 34,0% e le case il 29,3%. La crisi dell’edilizia, spinta dal crollo americano e da una saturazione del mercato sembra invece colpire molti Paesi Ue, che scontano anche un innalzamento dei prezzi al metro quadro in alcuni casi insostenibile.

Secondo Eurostat, l’ufficio statistico della Comunità europea, «Nel settore delle costruzioni, la produzione corretta dalle variazioni stagionali è diminuita dello 0,6% nella zone euro (Ze13) e dello 0,7% nell’Ue27 nel dicembre 2007, in rapporto al mese precedente. In novembre, la produzione era calata dell’1,0% nella zona euro e dello 0,5% nell’UE27. In rapporto al dicembre 2006, la produzione ha registrato a dicembre 2007 un calo del 3,3% nella zona euro e del 4,0% nell’UE27. L’indice medio di produzione nel settore delle costruzioni è aumentato nel 2007 in rapporto al 2006 del 3,7% nella zona euro e del 3,9% nell’UE27».

I dati di Eurostat 2007 sull’industria delle costruzioni sono disponibili per 12 Pesi della zona euro, la produzione è aumentata in 8 Paesi con in testa Slovacchia (+5,4%), Polonia (+5,1%) e Svezia (+2,3%), mentre i cali più forti sono in Gran Bretagna (-15,6%), en Slovenia (-8,7%) ed Olanda (-2,4%). Nella Ze13 le costruzioni in generale sono calate dello 0,7% e nell’Ue27 dello 0,9%, a novembre si era rispettivamente a -1,5% e a -0,6%. A dicembre i lavori pubblici sono diminuiti dell’1,3% nella Ze13 e dell’1,6% nell’Ue27, nel mese precedente si era rispettivamente a -0,6% e -0,8%.

Tra gli Stati membri dell’Ue per i quali sono disponibili dati al dicembre 2007, la produzione di edifici è aumentata come abbiamo visto in Romania ed in altri 6 Stati, e diminuita in 5, con i cali più sostenuti mentre i cali più forti si sono registrati in Gran Bretagna(-12,7%), Spagna (-9,5%) e Slovenia (-8,3%). Il settore della costruzione di abitazioni ed uffici è diminuito del 3,5% nella zona euro e del 4,1% nell’Ue a 27. Per l’Italia i dati Eurostat sono disponibili solo divisi per i primi tre trimestri del 2007: + 1,7%, -1,8% e + 1,7.

Su base annua, rispetto al 2006, si registra un Italia una crescita del 10,1% nel primo trimestre, del 4,4% nel secondo e del 6,7% nel terzo. Dati che smentirebbero una crisi dell’edilizia, di cui si lamentano in molti, che invece sembrerebbe più di mercato, nel Paese che produce e consuma più cemento procapite.


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