[25/02/2008] Comunicati

Corbucci: Decrescita urgente. Ma anche graduale ed equilibrata...

LIVORNO. Di fronte alle ultime stime dell’Ue sul Pil europeo e italiano nel 2008, torniamo ad occuparci di un tema “caro” a greenreport, ovvero quello della crescita economica e delle sue contraddizioni sociali e ambientali. Stavolta affrontiamo l’argomento con Massimo Corbucci, leader del neo “Partito per la decrescita”, una novità assoluta nel panorama del Belpaese.

L´Ue venerdì scorso ha dimezzato la stima sul Pil 2008 dell´Italia allo 0.7%, in pratica siamo il paese che ha rallentato più di tutti nell´area euro. Per voi dovrebbe essere un giorno di giubilo. E´ così?
«Abbiamo scelto la decrescita non per un malinconico desiderio di essere"sfigati". Pensiamo che il prezzo pagato e da pagare in termini ambientali con questo sistema economico è troppo grande. La crescita sostenibile ha fallito ed è solo un "mantra" per continuare in questo modo.
Dati per buoni questi presupposti, bisogna trovare un modo assennato di sviluppo che pregiudicando il meno possibile il benessere materiale, salvaguardi l´armonia ambientale a cui personalmente tengo molto . La decrescita quindi come una teoria costruttiva ( ma ancora tutta da costruire) per ottenere quanto sopra. Il nostro modo di vita non è l´unico possibile . E´ sicuramente uno dei più sguaiati: Ed è paradossale che fino ad ora non si siano impegnate energie per mettere in campo un sistema socio economico che sappia utilizzare l´enorme ricchezza in circolazione in modo meno volgare e devastante. Sono contento se il Pil diminuisce solo se può servire a riportare in auge il valore sacrosanto del "risparmio"».

La crescita economica all´infinito porterà inevitabilmente al taglio del ramo sul quale siamo tutti seduti. Lo ha spiegato pure il capo economista della Banca Mondiale Nicholas Stern nel suo famoso rapporto. Ma l´alternativa può essere tout court l´opposto?
«L´alternativa alla crescita è un sistema dove si punti al massimo benessere materiale possibile senza mai pregiudicare l ´armonia ambientale».

Siamo in campagna elettorale, scenderete in campo?
«Non scendiamo in campo sia perché siamo troppo piccoli sia perché il virare dall’attuale sistema economico ad uno più assennato deve necessariamente essere graduale ed equilibrato per non mandare sul lastrico milioni di persone. Tuttavia è molto urgente!».


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