[12/01/2006] Rifiuti

Un unico gestore per i rifiuti dell’area metropolitana

FIRENZE - «Artusa ha recepito la proposta di Legambiente che avevamo presentato poco prima di Natale: un unico gestore per lo smaltimento dei rifiuti nei tre Ato dell’area metropolitana». Il presidente regionale di Legambiente Piero Baronti non può che essere soddisfatto di quanto detto dall’assessore regionale Artusa, che ha proposto una società unica di gestione, in modo che tutti siano soci e nessuno sia cliente.

«Speriamo che questa non rimanga soltanto una proposta – dice Baronti – e che si prenda in considerazione anche un’altra possibilità, e cioè l’unificazione anche dei tre Ato di Firenze Prato e Pistoia».

Soddisfazione anche da parte di Erasmo D’Angelis, consigliere regionale e presidente della commissione ambiente della Regione Toscana. «La soluzione più sostenibile e di buon senso è quella di mettere in sinergia l’area metropolitana creando un’impiantistica comune, gestita da aziende pubbliche in grado di smaltire i rifiuti in maniera sicura e con tutte le garanzie. Anche perché è paradossale – conclude D’Angelis – che in ogni campagna elettorale non si faccia altro che parlare di “area metropolitana” e di “fare sistema”, ma poi nel momento in cui si devono trovare soluzioni allo smog e ai rifiuti, tutto viene ridotto a un localismo esasperato».

Soddisfatto ma un po’ più cauto il direttore generale di Quadrifoglio Spa Livio Giannotti: «Credo innanzitutto che debbano essere le proprietà a prendere decisioni di questo tipo – spiega – sono quindi i comuni a dover decidere, mentre la Regione che ha la potestà legislativa, può dare un indirizzo. E visto che da anni deve fare una legge sui servizi pubblici locali potrebbe proprio essere questa l’occasione. Noi come aziende del settore che lavoriamo nell’area metropolitana abbiamo già consegnato una memoria comune alla Regione in cui giudichiamo positivamente questo indirizzo».

Il direttore del Quadrifoglio conclude ricordando che comunque «la Regione non potrà solo limitarsi a dare l’indirizzo, ma dovrà anche elaborare politiche industriali, fissando incentivi e percorsi da seguire».

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