[27/02/2008] Parchi

Pesca illegale: Marevivo, Wwf e Legambiente scrivono a Parlamento Ue

ROMA. Legambiente, Marevivo e WWF, hanno inviato oggi ai Servizi del Parlamento europeo un documento congiunto di osservazioni relativo ai contenuti del Regolamento sulla pesca non regolamentata e non dichiarata (Iuu) in discussione domani a Bruxelles. Pu accogliendo positivamente il pacchetto di misure proposte dalla Commissione europea le tre associazioni ribadiscono quanto già sottolineato dalla Corte dei Conti Europea in un’indagine: «i dati relativi alle attività di pesca raccolti negli Stati membri appaiono spesso incompleti e poco affidabili; le procedure di ispezione attuate a livello nazionale rischiano pertanto di essere inefficaci; le sanzioni imposte dalle autorità nazionali non sono tali da produrre un reale effetto dissuasivo».

Per Marevivo, Legambiente e Wwf «Queste carenze non riescono a proteggere né le risorse ittiche né quanto meno gli stessi pescatori che rispettano le regole, ed in più costituiscono un grave ostacolo alla lotta contro chi pratica attività di pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata. Solo superando tali limiti, e lasciando che le regole valgano anche per le imbarcazioni comunitarie, la proposta di Regolamento della Commissione può diventare un importante elemento di rafforzamento della politica europea della pesca, rendendo al contempo l’azione comunitaria più credibile e legittima».

Infatti, la pesca illegale provoca anche una distorsione del mercato a favore di operatori senza scrupoli ed ha un elevato costo ecologico che compromette il 75% degli stock ittici mondiali già sfruttati al massimo o sovrasfruttati dalle attività di pesca legali, impedendone il recupero e vanificando le misure di conservazione degli habitat marini adottate localmente.

Il Wwf segnala anche gli impatti del bycatch, la cattura incidentale di specie non oggetto di pesca. «Sono migliaia le tartarughe marine, della specie Caretta caretta, che ogni anno rimangono vittime di attrezzi da pesca nei mari italiani – spiega Paolo Casale, responsabile per il Wwf del piano d´azione tartarughe marine per il Mediterraneo - Le aree critiche su questo fronte sono Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia . ´L´Italia ha un ruolo importante per il fenomeno della cattura accessoria e accidentale che ha tra le sue vittime le tartarughe caretta caretta».

Il bycatch è anche la principale causa di mortalità dei cetacei, con addirittura il rischio di estinzione per molte specie . «Oltre 300.000 fra balene, delfini e cetacei in generale finiscono impigliati ogni anno nelle reti da pesca –spiega il Wwf - Il bycatch rappresenta una minaccia grave anche per gli uccelli marini: il palangrese (lenze alle quali sono collegati migliaia di ami destinati a tonni o pesce spada) uccidono oltre 300.000 uccelli marini ogni anno. 26 specie di uccelli marini, tra le quali 17 specie di albatros, sono minacciate di estinzione proprio a causa di questi sistemi di pesca non selettivi».

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