[28/02/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Tante ecoscelte in un solo dolcetto

ROMA. Questa non è una rubrica di cucina ma di ecologia quotidiana. Infatti! Se scegliamo di mangiare i “dolcetti del paradiso terrestre” – un veg-crudo misto variabile di frutta essiccata, semi oleo-proteaginosi e aromi diversi - potremo dire di aver mescolato ecologia, rispetto dei viventi, salute, semplicità, equità, internazionalismo, bontà.

Un cibo davvero da paradiso terrestre per tutti. Perché?
Perché:
- le loro materie prime sono a basso impatto ambientale, soprattutto se di origine locale
- sono interamente vegetali, quindi sostenibili e più rispettosi
- danno un formidabile insieme di proteine, vitamine e sali minerali
- non vanno cotti
- si fanno con estrema facilità e velocità
- non hanno bisogno di elettrodomestici
- si conservano da soli senza elettrodomestici
- non hanno bisogno di imballaggi, li possiamo portare con noi in una scatola durevole
- costano poco
- sono deliziosi anche al palato dei bambini e quindi sono un’alternativa possibile alle merendine.

E dà sollievo pensare che a differenza di molti altri cibi, tutti li possono avere perché ovunque – anche nei luoghi più poveri - si producono frutta essiccata e semi oleo-proteaginosi! Se non ci sono fichi e nocciole, ci saranno manghi e arachidi, o anacardi e prugne, o mandorle e albicocche, o pistacchi e prugne, o pinoli e mele...

Gli ingredienti sono: primo gruppo, i semi oleo-proteaginosi, cioè in Italia noci, nocciole, mandorle, pistacchi, semi di girasole, pinoli, pistacchi, semi di zucca, semi di lino (e anacardi, noci dell´amazzonia, arachidi purché tostate, ecc. ma questi esotici, che siano del commercio equo); secondo gruppo, frutti essiccati al sole, magari da noi stessi, e dunque fichi, mele, albicocche, prugne, uvetta; terzo gruppo, in quantità ovviamente minore, scorze di arancio o limone biologici tagliate sottili, oppure semi di finocchio o cardamomo. Si mescolano gli ingredienti a disposizione (purché sia presente almeno un elemento per ognuno dei tre gruppi).

Le quantità: metà e metà fra i primi due gruppi, molto meno per il terzo che serve soprattutto ad accrescere il gusto. Tutto va ridotto in pezzetti minuscoli con la mezzaluna sul tagliere (i pigri useranno un mixer). La frutta essiccata farà sì che a schiacciarli fra i palmi, si possano facilmente formare palline un po´ collose, della dimensione intermedia fra una nocciola e una noce. Si possono portare in ufficio, a scuola, in montagna... I più golosi li possono avvolgere nel cioccolato fuso, oppure nella farina di castagne.

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