[28/02/2008] Comunicati

La Cina tra censimenti biblici degli inquinamenti e fioriture di alghe

LIVORNO. In Cina, nel quadro della “campagna verde” che punta a frenare il degrado accelerato dell’ambiente, è partito il primo censimento nazionale delle fonti di inquinamento. Secondo Zhou Jian, direttore aggiunto dell’Amministrazione di Stato per la protezione dell’ambiente, ha detto che «l’obiettivo del censimento è quello di indagare sulle sorgenti dell’inquinamento e di identificarle in maniera esatta. Il 2008 permetterà di raccogliere dati completi sulle fonti di inquinamento attraverso la Cina, che costituisce una fase critica del censimento globale. Dati esatti e di qualità sulle fonti di inquinamento aiuteranno il governo centrale a mettere in campo politiche di protezione dell’ambiente». Per questo il governo cinese ha formato un esercito di 400 mila persone che raccoglieranno i dati del censimento e dovranno consegnarli entro la fine dell’anno. I risultati verranno esaminati ed approvati nel primo semestre del 2009.

Il censimento dei siti inquinanti è l’ultima di molte iniziative “tranquillizzanti” che il governo di Pechino sta mettendo in campo per recuperare un’immagine di attenzione sui temi ambientali che è stata a dir poco offuscata da una crescita velocissima che ha provocato disastri a catena e cambiamenti ambientali che, visto le dimensioni e la densità di popolazione della Cina, assumono spesso aspetti biblici, coinvolgendo ogni volta centinaia di migliaia di persone.

Sembra il caso di quanto sta succedendo nella provincia centrale di Hubei dove l’espansione esplosiva di un’alga lungo tratti del fiume Hanjiang e di suoi tre affluenti ha causato l’interruzione dell’approvvigionamento dell’acqua potabile per oltre 100 mila persone nella città Qianjiang ed in altre zone della provincia. Diversi impianti di distribuzione dell’acqua hanno dovuto chiudere. Le analisi di laboratorio dimostrano che si tratta di un’alga appartenente alle diatomee, la cyclotella, che sopporta molto bene i carichi inquinanti dei fiumi di pianura, che ha un odore di pesce e produce un cambiamento delle acque, tanto che è chiamata anche alga bordeaux.

«A differenza dell’alga blu-verde, che è tossica – ha tranquillizzato He Shibiao, direttore aggiunto dell’Ufficio di protezione ambientale della provincia di Hubei – la cyclotella bordeaux è inoffensiva e non infetterà l’acqua potabile degli abitanti». Gli esperti attribuiscono il fenomeno al maltempo che ha colpito la provincia: il rapido aumento delle temperature dopo le copiose nevicate avrebbe provocato prima la morte e poi l’imputridimento delle specie acquatiche, favorendo la fioritura delle alghe. Ma con tutta probabilità, se gli ambienti fluviali non fossero già stati stressati da un diffuso inquinamento questo non sarebbe avvenuto in maniera così estesa e con conseguenze così evidenti.


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