[28/02/2008] Acqua

A rischio le risorse per l’Arno e per la sicurezza di Firenze dalle alluvioni?

FIRENZE. Da Roma nessuno tocchi le già scarse risorse per la messa in sicurezza dell’Arno e della città di Firenze. Proprio stamattina abbiamo avuto la dimostrazione dell’ottima gestione del bacino, con l’adozione da parte dell’Autorità di Bacino, presieduta dal professor Giovanni Menduni, del primo bilancio idrico di un fiume italiano che completa il quadro del piano di bacino. Dell’Arno sappiamo ormai tutto, e occorre velocemente completare i lavori di messa in sicurezza dalle alluvioni, senza continuare a prendere in giro la Regione e i toscani.

Nessuno mette in discussione la necessità del ripristino antisismico e delle nuove casse di espansione della diga di Gello, che rispondono alla messa in sicurezza idraulica dell’Alto Ombrone pistoiese ma l’impegno per l’Arno e per la sicurezza di Firenze ha visto diversi atti pubblici, molte firme su protocolli d’intesa e accordi di programma nei confronti dei quali sono la Regione Toscana ha rispettato scadenze e impegni finanziari. L’Arno ha bisogno urgente di almeno 200 milioni di euro per completare le opere previste dal piano di bacino. C’è bisogno di continuità e certezza di finanziamenti che sono mancati per decenni da parte di tutti i governi, a partire dal governo Berlusconi che firmava accordi con l’inchiostro simpatico e collocava sull’Arno fondi inesistenti e solo virtuali.

Anche l’ex ministro Altero Matteoli dovrebbe fare autocritica. Il suo protocollo del 2005 assegnava 200 milioni di euro alla salvaguardia di Firenze. Ma di quelle risorse ne sono arrivate fino ad oggi appena 14 milioni, peraltro recuperate dal governo Prodi. Se del resto non c´è traccia e Firenze è sempre a rischio, uno che i fiorentini non possono non ringraziare è proprio Matteoli.


*Erasmo D´Angelis è presidente della Commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale

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