[03/03/2008] Parchi

Arcipelago Toscano: con le moto da trial sui sentieri proibiti del parco

MARCIANA (Livorno). Legambiente Arcipelago Toscano torna a segnalare la presenza di motociclisti sui sentieri del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Questa volta si tratta di moto da trial, cioè quelle che si arrampicano dappertutto. «L’ultima segnalazione ricevuta da un gruppo di escursionisti – dice Gian Lorenzo Anselmi – è di un gruppetto di moto da trial che sono scese da Monte Giove verso Pedalta (nel Comune di Marciana), cioè provenienti dalla zona A, a massima protezione del parco. Un’attività proibita non solo dal parco ma anche dalla normativa toscana. Da quel che ci dicono non si tratta dei soliti crossisti continentali e stranieri che vengono ogni weekend a scorrazzare illegalmente sui nostri sentieri, stavolta i trasgressori sarebbero elbani». I motociclisti hanno approfittato forse del fatto che il parco e il Corpo forestale dello Stato erano impegnati nella pulizia di Pianosa insieme a 500 volontari.

«Purtroppo non è la prima segnalazione di questo tipo che ci arriva – spiega Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago – nei giorni scorsi ho potuto verificare di persona evidenti segni di passaggi di moto da cross sul sentiero che porta dalle Piane al Canale al Mulino di Moncione, nel territorio del parco compreso nel Comune di Campo nell’Elba, con una vera e propria devastazione del sentiero numero 34 dove sono stati divelti e gettati via i dissuasori e la cartellonistica di divieto per le moto realizzati dal parco. Altre continue segnalazione della presenza di moto da trial ci arrivano per quanto riguarda il sentiero numero 8 che, sempre nel comune di Campo nell’Elba, porta da Vallebuia alla Grottaccia e poi al sentiero numero 30 ed al villaggio di Caprili delle Macinelle. Anche qui i danneggiamenti al piano di calpestio sono notevoli, con un vero e proprio sconvolgimento di un percorso già danneggiato da un grosso incendio negli anni passati».

Si tratta di percorsi molto frequentati dagli escursionisti che si trovano spesso ad avere a che fare con motociclisti che non si limitano a violare le leggi regionali e nazionali ed i divieti del parco, fino a spingersi nel cuore dell’area protetta, ma che quando vengono invitati dai trekker a cessare la loro attività illegale irridono sia gli escursionisti, dicendo spesso che prima di smetterla prima le forze dell’ordine devono riuscire a prenderli. Intanto la devastazione dei sentieri continua e il parco deve continuare a spendere denaro pubblico per la sistemazione del fondo stradale di percorsi che verranno devastati dal cross e dal trial illegale entro pochi giorni.


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