[12/01/2006] Urbanistica

Raccolta di firme per chiedere il piano di emergenza del porto

LIVORNO. Il porto di Livorno sarà il primo in Italia ad avere un piano integrato per la sicurezza. Nel giro di pochi giorni dovrebbero giungere sui tavoli dell’Autorità Portuale tutti i nominativi che comporranno la Conferenza dei servizi incaricata di discutere la bozza di piano elaborata da Palazzo Rosicano e di vararlo, una volta apportate le eventuali modifiche.

Un tema, quello della sicurezza in porto (nella foto: il canale industriale), che sta tornando di stretta attualità a Livorno, dopo il recente incidente fra un rimorchiatore e una nave gasiera, evento dal quale il Comitato che si oppone alla realizzazione del terminal di rigassificazione off shore ha tratto lo spunto per lanciare una campagna di raccolta firme per chiedere la redazione del «Piano di emergenza» del porto, «a tutela di lavoratori, cittadini e ambiente».

«Il Piano di emergenza – ricorda il dirigente sicurezza e ambiente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giovanni Motta, intervistato da greenreport la scorsa settimana sul tema – è una diretta conseguenza del Piano integrato per la sicurezza. In questi giorni riceveremo le ultime indicazioni dei nominativi da parte degli enti che partecipano alla Conferenza dei servizi incaricata di discutere il documento che abbiamo elaborato. Livorno sarà il primo porto italiano ad approvare un Piano per la sicurezza, alla cui realizzazione hanno lavorato sette ditte specializzate».

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