[04/03/2008] Energia

Finanziare efficienza ecoenergetica: lezioni da Brasile, India e Cina

LIVORNO. «Immaginate un mondo dove i Paesi in via di sviluppo utilizzano circa due volte più energia di oggi e dove le emissioni di gas serra si innalzano, conducendo il pianeta ad un cambiamento climatico catastrofico». E’ questo lo scenario per il 2030 che propone la International Energy Agency (Iea) se i Paesi in via di sviluppo, in particolare quelli in rapida crescita, non ridurranno i loro bisogni di combustibili fossili. Secondo l’Iea, la ricetta più rapida e meno costosa per evitare il disastro si chiama ecoenergia.

«Tutto il mondo è d’accordo nel dire che l’efficienza energetica è benefica per tutti – sottolinea Bob Taylor, economista energetico della Banca mondiale ed autore del libro “Financing Energy Efficiency: Lessons from Brazil, China, India, and Beyond” - Diventare ecoenergetici contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dell’utilizzo dell’energia; si tratta con tutta evidenza del metodo meno caro è remunerativo ed ha un gran potenziale».

Però, come rivela il libro, «favorire il rendimento energetico in un Paese in via di sviluppo o altrove, necessita di anni di lavoro e di molti sforzi. Solo una frazione del potenziale è stata sfruttata». A preoccupare di più sono i tre nuovi giganti economici: Cina, India e Brasile, diventati rapidamente tre fra i dieci più grandi consumatori di energia al mondo, e che comprendono il 40% della popolazione mondiale e rappresentano più della metà della domanda energetica dei Paesi in via di sviluppo, che nel 2030 si trasformerà nel 42% del rialzo della domanda energetica mondiale. Oltre ai tre Paesi in rapido sviluppo. il libro prende in esame i meccanismi finanziari per l’efficienza energetica utilizzati in Ungheria, Romania, Lituania, Usa, Canada e Sri Lanka.

Secondo Taylor l’efficienza energetica «è essenziale in questi tre Paesi per ragioni di sicurezza dell’offerta energetica, di competitività economica, di miglioramento delle condizioni di vita e di sostenibilità ambientale». A livello mondiale, migliaia di progetti di risparmio ed efficienza energetica che potrebbero potenzialmente produrre dei solidi rendimenti finanziari non sono stati sviluppati. «Una delle ragioni di questo fenomeno – spiega l’Iea – è che le società private e le banche devono subito essere convinte che investire nel riscaldamento o nell’illuminazione ecoenergetiche o in sistemi di recupero del calore ha sufficienti ritorni economici da coprire i costi ed i rischi collegati. Un’altra ragione che spiega il mancato sviluppo dei progetti ecoenergetici è il fatto che sono richieste competenze specialistiche per mettere in piedi e condurre bene dei progetti di rendimento energetico attraenti».

Secondo Taylor «Non è il genere di progetti ai quali i banchieri sono abituati. Sono abituati a fornire fondi a rotazione o ad accordare prestiti per una nuova gamma di prodotti o per una nuova attività, qualche cosa di concreto a breve. Ma se adesso gli chiedete di accordarvi un prestito per ridurre il vostro consumo, questo non gli risulta chiaro».

In Cina, un settore dell’efficienza energetica commercialmente praticabile è appena stato avviato dopo un decennio di sostegni governativi. In India, nuovi programmi di prestiti bancari per finanziare progetti di rendimento energetico nelle piccole e medie industrie stanno per essere sviluppati su grande scala. In Brasile, un fondo per l’efficienza energetica finanziato con le entrate delle società di servizio pubblico ha costituito una piattaforma per apportare ancora più miglioramenti.

Il libro di Taylor presenta una gran parte dei risultati del Three Country Energy Efficiency Project, una iniziativa congiunta di Banca mondiale, Environment Programme´s Risoe Centre dell’Onu, organizzato insieme al Brasile, in Cina ed India. L’opera esamina le diverse possibilità esistenti per finanziare l’efficienza energetica: Ricorso alle Esco (società di servizio ecoenergetico) che lavorano in collaborazione con le imprese o I governi per identificare progetti di efficienza energetica, elaborarli, trovare finanziamenti e metterli in opera.

Finanziare prestiti e garanzie di prestiti per l’efficienza energetica per incoraggiare le banche commerciali a prestare denaro per progetti di efficienza energetica. Ricorrere a società di servizio pubblico per la distribuzione di energia per finanziare e sviluppare programmi di efficienza energetica. Tayolor mette in guardia sugli investimenti energetici decisi all’estero per aiutare lo sviluppo che non permettono mai di risolvere davvero i problemi: «Tali progetti e programmi sono molto più benefici quando puntano ad aiutare a sviluppare mercati che si rivolgono spontaneamente verso l’efficienza energetica ed a farne delle attività redditizie, senza che un rappresentante del governo o una persona straniera abbia niente a che fare o a pensare».


Torna all'archivio