[05/03/2008] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, il tribunale dice no alla richiesta di referendum

PIOMBINO (Livorno). Il tribunale di Piombino ha bocciato il ricorso avanzato dal Comitato No fanghi contro la decisione del comune che aveva negato l’effettuazione del referendum sull’accordo di programma quadro che dovrebbe portare a Piombino i rifiuti dell’ex area industriale di Bagnoli

Appresa la notizia della bocciatura del ricorso avanzato, il Comitato No Fanghi esprime le seguenti considerazioni: «Valuteremo la possibilità di un reclamo dopo aver letto le motivazioni della sentenza. Ma è certo che andremo avanti in questa lotta contro il progetto fanghi e per la democrazia, rispetto ad un atteggiamento dell´amministrazione comunale che la stessa Regione Toscana ha definito "politicamente insufficiente". Non si può rifiutare a priori la partecipazione dei cittadini a scelte di tale importanza, che mettono a repentaglio l´ambiente e l´economia di un territorio. Il referendum è uno strumento della democrazia, che deve essere praticata anche per altre vie, che a Piombino sembrano cancellate. Ora ci attende un lavoro di merito sui contenuti dell´accordo, per i quali sono possibili altri ricorsi al Tar e alla Corte dei conti. Su tutto questo abbiamo riaperto il gazebo nel centro della città per informare correttamente i cittadini, mentre dall´altro lato si vorrebbe il silenzio per agire indisturbati.

Intanto facciamo notare che proprio in questi giorni, come si può leggere sui giornali di Napoli, altri due protagonisti di questa complessa vicenda – il presidente dell´Autorità portuale di Napoli e il vice della società Bagnolifutura – sono sotto processo penale per i veleni della spiaggia di Bagnoli, la stessa da dove verrebbero prelevati i rifiuti speciali da portare a Piombino.

Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi si limita a commentare che «questa sentenza è la dimostrazione che la commissione comunale aveva lavorato senza imprinting politico ma interpretando perfettamente il suo ruolo tecnico procedurale. Non provo quindi particolare emozione perché il consiglio comunale aveva recepito un pronunciamento tecnico. Ci sono state diverse polemiche che oggi si sono rilevate per quello che sono d’altra parte la democrazia non è creativa e si esplica nell’ordinamento giuridico dello Stato».

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