[12/03/2008] Urbanistica

Edilizia, Peep ed abusi all’Elba: Legambiente chiede di fermare la degenerazione

CAMPO NELL’ELBA (Livorno). La denuncia di Legambiente, di cui ha dato per prima notizia Greenreport, sull’uso improprio dei Peep all’Elba sta scatenando una vera e propria bufera mediatica, amministrativa e giudiziaria. Un’inchiesta pubblicata oggi dal Tirreno parla di 11 avvisi di garanzia che sarebbero relativi proprio alla vendita di appartamenti “economici e popolari ed al loro uso come case per vacanza. Gli amministratori elbani sembrano imbarazzati, i partiti tacciono preferendo occuparsi di Ciarrapico e di ingegneria politica, chi invece non sta zitta è Legambiente Arcipelago che ricorda anche «i dati dell’Agenzia del territorio che dicono che sull’isola ci sono almeno 747 immobili non accatastati, individuati con foto aeree che non hanno mai pagato Ici, Irpef e tutti gli oneri sugli immobili (616 nella sola Capoliveri e 131 a Marciana Marina, il più piccolo comune toscano per estensione territoriale.), dimostrano che nella nostra isola è più che mai aperta una questione urbanistica, o meglio di mala-urbanistica fatta di furbizie e di furbetti che si ripercuote sui contribuenti corretti».

Intanto il promesso piano strutturale unico (dal quale si sono sfilati tre comuni su 8) langue e secondo gli ambientalisti in due Comuni, Campo nell’Elba e Capoliveri che non hanno approvato il Piano strutturale, «si continua a costruire senza sosta pur in regime di salvaguardia« a questo si devono aggiungere «vincoli e direttive europee ignorati che danno l’immagine di un’isola dove l’interessa pubblico, e il territorio che lo rappresenta pienamente, vengono piegati, fino a sollecitarli, al soddisfacimento di bisogni esterni ed artificiosi che, come plasticamente dimostrano le vicenda del Peep di Campo e di Lacona al vaglio della Magistratura».
La vicenda del Piano di edilizia economica e popolare, dove si stanno realizzando blocchi di case Peep “in vendita” e le testimonianze di chi si è davvero messo in cooperativa per farsi la prima casa e ora denuncia la presenza di “vicini” fantasma o presenti solo per le vacanze, secondo il Cigno verde isolano dimostrano che «Bisogni e richieste che non sono ormai più la prima casa, comoda trincea dietro la quale molti sindaci hanno nascosto le 20 mila seconde case elbane, ma il soddisfacimento del “bisogno” della casa per vacanze, magari messa sul mercato degli affitti estivi. Una dimenticata indagine della passata legislatura Consiglio regionale Toscano evidenziava come all’Elba vi fossero più concessioni in sanatoria che “normali”, da allora poco o nulla è cambiato, l’Elba – conclude Legambiente - ha forse bisogno che comuni, provincia e regione tornino a discutere di come fermare la degenerazione da rendita parassitaria degli strumenti urbanistici e a controllare e sanzionare un abusivismo edilizio e fiscale che non avrebbe certo bisogno degli elicotteri per essere scoperto».

Torna all'archivio