[17/03/2008] Comunicati

Come diventare “banditi del clima”

ROMA. Il 30 novembre 2007 gli attivisti di Greenpeace fecero uno dei loro blitz nella centrale a carbone Enel di Brindisi Sud aprendo striscioni di protesta sul grande carbonile all´aperto. Dopo un mese, il questore di Brindisi notificò a 12 dei partecipanti all’azione un bando che li dichiara «socialmente pericolosi» e vieta loro «di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per anni tre».

Greenpeace ha impugnato il provvedimento che individua gli suoi attivisti «come se si trattasse di delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica. Perché questa iniziativa del questore rischia di diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico. Ma gli ambientalisti reagiscono con la loro usuale ironia provocatoria e lanciano il sito “Banditi del clima”, con tanto di foto segnaletiche: «Eccoli i "banditi" di Greenpeace. Studenti, lavoratori, madri e padri con un "pericoloso" obiettivo comune: difendere l´ambiente e la salute!».

Nessuno degli attivisti fatti segno del provvedimento è fortunatamente residente a Brindisi «ma il fatto di esserne banditi – spiega Greenpeace - in particolare per gli attivisti pugliesi, creerà una serie di problemi: per il lavoro, lo studio, la vita personale, i contatti con parenti e amici e la mobilità. Se chi agisce in difesa del clima è un "bandito" vogliamo essere tutti "banditi del clima"!». Per questo gli ambientalisti chiedono a tutti di entrare a far parte dei “banditi del clima” con tre semplici mosse: «1. Scarica il pdf Bandito/Bandita del clima e stampalo su un foglio A4; 2. Scattati una foto con il cartello ben in evidenza; 3. Invia la foto».

Torna all'archivio