[18/03/2008] Energia

India, è possibile la crescita senza efficienza energetica?

LIVORNO. In india il nuovo building codes applica i marchi di qualità ecologica per gli edifici nel contesto dell’agenda nazionale per il risparmio e l’efficienza energetica, e i cittadini iniziano ad adottare più coscienziosi stili di vita e consumi energetici aderendo alla campagna «Saving electricity is my national duty» che prevede l’utilizzo di lampade a basso consumo e di spegnere gli elettrodomestici non attivi. Ma secondo la parte che riguarda l’India del 3 country energy efficiency project (contenuta nel “Final report for Energy efficiency and strategy study” prodotto da Unep e World bank), si tratta più o meno di palliativi.

Ad esempio: l’efficienza energetica dell’industria del carbone indiana è circa la metà della media dei Paesi industrializzati ed è tra le meno efficienti del mondo. L’efficienza energetica è un punto dolente per un Paese con un miliardo e cento milioni di abitanti che richiederanno sempre più energia. In circa il 70% delle aree rurali l’energia elettrica non è ancora arrivata e il 40% delle imprese indiane si affida ancora a generatori inquinanti per compensare l’instabilità delle forniture dalla rete elettrica. La International energy agency prevede che la domanda di energia in India raddoppierà entro il 2030.

La battaglia per il risparmio e l’efficienza energetica è guidata da World bank’s international finance corporation, Alliance to save energy e Bureau of energy efficiency dell’India che hanno prodotto una nuova guida per aiutare I servizi pubblici e le piccole imprese indiane a ridurre i loro costi ed esigenze energetiche e propone un Piano basato soprattutto su aziende che forniscono servizi gratuiti per migliorare l’efficienza energetica ed ottenere come pagamento il risparmio energetico. Insomma, anche l’India, se ci sarà un sostegno del governo di New Delhi avrà le sue Esco, già introdotte in Cina negli anni ’90 per migliorare l’efficienza energetica delle imprese private.

«Abbiamo riscontrato che tentare di andare avanti senza il supporto del governo è piuttosto difficile. L’india è un buon esempio di quanto sia difficile», ha detto Bob Taylor, capo del settore energetico per la regione Sudest asiatico e Pacifico della Banca mondiale e autore di “Financing Energy Efficiency: Lessons from Brazil, China, India, and Beyond”. La nuova guida fornisce passo passo le istruzioni sulle procedure che puntano ad incoraggiare la cooperazione tra enti locali ed Esco per progetti di fornitura di acqua, illuminazione stradale, progettazione di edifici. «Una volta capite quali siano le procedure comuni - spiega Alexander Filippov (Nella foto), di Alliance to Save Energy - speriamo di promuovere il loro interesse per i prestiti in denaro per l’efficienza energetica».

La Banca mondiale aveva già contribuito a pubblicare un manuale simile nel 2005, ma l’India ha fatto ben pochi progressi per limitare lo spreco di energia, anche negli edifici pubblici. Secondo Jeremy Levin, un consulente energetico della World bank specializzato in problemi dell’India, «Di per sé, l’esistenza di un manuale non è sufficiente. Le ricadute dei programmi di investimento hanno come requisito che i risparmi energetici siano realmente raggiunti».


Torna all'archivio