[18/03/2008] Parchi

Le foreste italiane certificate: dai violini del Monte Amiata al profumo di mugolio

LIVORNO. Si è tenuta oggi ad Udine l’assemblea dei 51 aderenti italiani al Pan-european Forest Certification Council (Pefc) per promuovere la gestione forestale sostenibile e che ha fatto il punto della situazione sulla certificazione forestale in Italia, sugli sviluppi e sulle strategie future.

Secondo Pierluigi Ferrari, confermato all’unanimità presidente nazionale di Pefc Italia, «Aumenta la propensione sia da parte di enti pubblici che aziende private certificare le proprietà boschive, mentre sempre più aziende richiedono di aderire al sistema Pefc. Un fenomeno in forte ascesa che punta ad una maggiore sensibilizzazione etica-ambientale partendo dagli addetti ai lavori, alle istituzioni fino al cittadino-consumatore».

E la crescita delle foreste certificate in Italia, passa anche dalle molte applicazioni possibili con i prodotti legnosi e non legnosi(funghi, tartufi, castagne e oli essenziali) dei boschi italiani.

«Un massaggio profumato e rilassante al mugolio, un olio essenziale che si ricava dal pino mugo, è l’ultima moda nelle beauty farm delle montagne altoatesine – spiegano a Pfec Italia - Ma se l’olio è ricavato da una pianta certificata Pefc, ovvero che rispetta la foresta perchè gestita correttamente, si fa anche un bel regalo al nostro ambiente. La pensano così vip e personaggi illustri che trascorrono qualche giorno di vacanza nelle spa e resort della regione: oggi che la sensibilità per un ambiente più tutelato è sempre più diffusa. Oppure nel Monte Amiata, in provincia di Grosseto, si può certificare un violino costruito con legno d’acero, come hanno fatto alcuni maestri liutai provenienti da tutto il mondo. In fondo anche Stradivari per i suoi violini da sogno faceva arrivare del legno selezionato direttamente dalla Val di Fiemme, che oggi è al 90% certificata Pefc».

Nel 2008 l’Italia, con il 7% di boschi certificati per la loro buona gestione ha raggiunto il quattordicesimo posto mondiale per la certificazione Pefc, subito dopo il Brasile e in media con il resto del mondo.

In Europa è prima la Finlandia con il 95% dei boschi certificati, seguita da Austria (80%) e Germania (75%), ma l’Italia è solamente dal 2003 che ha intrapreso questo percorso di certificazione con le foreste del Monte Amiata grossetano (2.913 ettari di superficie certificata Pefc) e oggi ha raggiunto i 660 mila ettari di foreste e piantagioni certificate. La regione in testa per certificazioni Pefc è il Trentino Alto Adige con 510 mila ettari, seguita dal Friuli Venezia Giulia (76 mila ettari), Veneto (35 mila), Piemonte (27 mila) e la pioniera Toscana con quasi 3mila ettari certificati.

«I settori produttivi più rappresentativi - spiega Antonio Brunori, segretario nazionale di Pefc Italia - sono le segherie, il commercio del legno, il taglio dei boschi e legnami, e il parquet e arredi per interni. Ma sono in forte crescita le richieste di certificazione per cancelleria, edilizia e del settore carte oltre agli arredi per esterni».

Sono ornai 100 le aziende italiane “a marchio Pefc”, la prima è stata certificata nel 2002, nel 2004 erano 13, nel 2006 si è passati a 60 ed a 90 nel 2007.

Il marchio di qualità rappresenta una forte leva per l’accesso ai nuovi mercati e uno strumento fondamentale di marketing. «E il valore delle basi d’asta del legname aumenta del 30% quando si tratta di legno certificato Pefc secondo i dati forniti dai proprietari forestali – dice Bonori -. Nell’autunno di quest’anno, inoltre, Pefc Italia sarà presente al Congresso mondiale Pefc in Australia».

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