[19/03/2008] Energia

Le buone pratiche energetiche dei 3190 ´comuni rinnovabili´

LIVORNO. Raddoppio in un anno dei comuni italiani che puntano sull’energia pulita, che diventano 3190. La copertura dl fabbisogno energetico attraverso energie che non sfruttano combustibili fossili è già un alternativa in 188 comuni e sono 172 quelli totalmente autosufficienti dal punto di vista della produzione di energia elettrica e 16 per quella termica.

Questa la fotografia del nostro paese che emerge dal rapporto Comuni rinnovabili 2008 di Legambiente, presentato questa mattina a Roma, che evidenzia il ruolo da protagonista dei piccoli comuni e segnala esperienze interessanti sia a nord che a sud. Nel rapporto è stata elaborata anche una classifica dei comuni rinnovabili, con l’obiettivo di evidenziare come sia possibile soddisfare una quota rilevante, anche se non completa, del fabbisogno elettrico e termico (riscaldamento, acqua calda per usi sanitari, elettricità) dei cittadini attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

Per costruire la classifica sono state utilizzate le informazioni (ottenute tramite l’invio di un questionario) sulle diverse fonti rinnovabili installate nei comuni, prendendo in considerazione sia l’apporto elettrico che termico attraverso l’utilizzo di alcuni parametri di conversione. Sono stati inclusi solo i comuni dove sono installate almeno due tipi di fonti, mentre non stati considerati quelli(e sono centinaia) che si avvalgono di approvvigionamento di energia rinnovabile in maniera indiretta attraverso contratti per sfruttare eolico, idroelettrico, geotermico e biomasse.

Per quanto sia stato utilizzato un parametro teorico (gli impianti immettono l’energia nella rete ed è dalla rete che le utenze la prendono) è significativo – scrive Legambiente- il dato della possibilità “reale” di arrivare a soddisfare i fabbisogni delle famiglie attraverso le fonti rinnovabili diffuse, ovvero installate laddove vi è la domanda.

Il comune 100% rinnovabile è Dobbiaco (Bz, nella foto) con 3248 abitanti, l’unica amministrazione a soddisfare completamente con energie pulite tanto il suo fabbisogno energetico quanto quello elettrico.
Grazie agli impianti fotovoltaici (178 kW installati) e di mini-idroelettrico (500 kW installati) supera ( 111%) il fabbisogno elettrico delle famiglie. Inoltre tutte le utenze sono collegate a un impianto di teleriscaldamento alimentato da biomasse che ha una potenza di 18 MW e che soddisfa sia il fabbisogno di Dobbiaco che quello del comune di San Candido. L’impianto di Dobbiaco e San Candido offrono ai suoi utenti diversi benefici: 5,63 milioni di litri di combustibile risparmiati, che sono stati sostituiti con 93.000 m3 di cippato; riduzione dell’inquinamento locale e della spesa per riscaldamento oltre all’azzeramento dei costi per l’acquisto, manutenzione e pulizia degli impianti domestici.

Il primato per il solare termico va ad un comune sempre della provincia di Bolzano, Selva di Val Gardena, ma sono 390 i comuni del solare termico - distribuiti tra 250 piccoli e 140 comuni con più di 5.000 abitanti, per un totale di 75.869 i mq installati. Un dato in crescita, con 122 comuni in più rispetto allo scorso anno. La classifica mette in relazione i metri quadrati di pannelli solari termici con il numero degli abitanti, che è il parametro scelto dall’Unione Europea come obiettivo per la diffusione del solare termico: 264 mq ogni 1000 abitanti al 2010. Obiettivo già raggiunto - e spesso largamente superato – in 25 comuni su tutto il territorio.
Si rimane a Bolzano anche per il primato per il solare fotovoltaico che va a Prato allo Stelvio con oltre 1MW di fotovoltaico installato e una media pari a 353,9 kW ogni 1.000 abitanti, in grado di soddisfare il 76% del fabbisogno elettrico delle famiglie residenti(la classifica mette in evidenza non la potenza installata nel comune ma i kW ogni 1000abitanti).

Anche per il solare fotovoltaico, Legambiente rileva un aumento più che positivo nell’arco di un solo anno: sono 2.799 i comuni che oggi possiedono questa tecnologia, 2.103 in più rispetto al 2007. Che significa che in più di un quarto dei comuni italiani (1.339 sono sotto 5000 abitanti) sono installati e in esercizio pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, e 90MW sono stati installati solo nell’ultimo anno, in cui l’approvazine del nuovo sistema del conto energia, ha svolto sicuramente un ruolo determinante .

A Catania e Prato è stato assegnato il premio Maurizio Caranza (il primo sindaco ad investire su queste fonti nel proprio comune ligure), per la maggiore diffusione di fonti rinnovabili. Sono infatti quelli che hanno installato rispettivamente più pannelli solari termici ( 1400 mq) e fotovoltaici (598 kW in 23 scuole) sugli edifici pubblici.
Fuori classifica il rapporto ha comunque rilevato anche la diffusione di comuni che si avvalgono di energia eolica, geotermica, biomasse e idroelettrico.
Sono 157 i comuni che producono energia eolica di cui 128 più di quanta ne consumano e sono quindi già teoricamente autonomi. La potenza installata è di 2819 MW, con 644 MW in più rispetto al 2007, riesce a soddisfare il fabbisogno elettrico di due milioni e 225 mila famiglie.

In crescita anche l’uso delle biomasse (306 comuni) con una potenza totale installata di 770 MW che soddisfa oltre al fabbisogno di energia elettrica anche quello di calore attraverso il teleriscaldamento, che per le biomasse rappresenta uno scenario in forte crescita, con 267 comuni che hanno installato impianti di questo tipo.

La geotermia riguarda 28 comuni per una potenza installata pari a 792 MW (10 e in più pari a 30MW rispetto al 2007). In forte diffusione sono gli impianti a bassa entalpia, ossia quelli che sfruttano lo scambio termico con il terreno e che vengono abbinati a tecnologie sempre più efficienti di riscaldamento e raffrescamento.
Infine i comuni che si avvalgono del mini idroelettrico (fino a 3 MW) sono 114, con una potenza totale installata di 72 MW, in grado di produrre circa 288 milioni di kWh/anno pari al fabbisogno di energia elettrica di 115.200 famiglie.

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