[19/03/2008] Acqua

Messa in sicurezza del Mugnone, ambientalisti perplessi

FIRENZE. Nei giorni scorsi (esattamente il 15 marzo) l’Amministrazione comunale ha fatto sapere che sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza idraulica del torrente Mugnone, nel tratto dal sottopasso idraulico in corrispondenza della stazione di Santa Maria Novella (da viale Redi), fino al suo sbocco in Arno. I lavori che avranno la durata di tre anni, si svolgeranno essenzialmente nell´alveo del torrente anche se sono previsti interventi su alcuni ponti presenti nel tratto interessato. Ricordiamo che l´opera, fa parte del pacchetto degli interventi accessori al nodo fiorentino dell´Alta velocità inseriti nell´accordo procedimentale del 1999 con committenza Rfi (Rete ferroviaria Italiana) e con direzione lavori Italferr.

Secondo l’Amministrazione due sono gli obiettivi: «Mettere in sicurezza idraulica sia la nuova stazione dell´Alta velocità che un´ampia area della città. Si tratta della zona che va da piazza della Vittoria all´area degli ex Macelli, in passato oggetto di esondazione in caso di onde improvvise di piena del Mugnone, e di tutta l´area di Novoli-Baracca». Oltre agli interventi di risezionamento, allargamento dell´alveo, consolidamento e/o rifacimento di alcuni ponti, per evitare che il materiale trasportato dalle ondate di piena (tronchi, oggetti vari ecc.) provochi ostruzioni al deflusso dell´acqua, saranno realizzate due "briglie a pettine": una sul Terzolle a monte delle Cappelle del Commiato e l´altra sul Mugnone a monte di Ponte alla Badia vicino a Pian del Mugnone.

Alla notizia dell’inizio lavori non si è fatta attendere la replica dell’associazione ecologista Idra che ha scritto al sindaco di Firenze agli assessori competenti e alla presidente del Quartiere 5 affermando che «l’informazione che il comune sta dando sulla cantierizzazione del più importante affluente dell’Arno in città, il Mugnone, è giudicata tardiva, inesatta e fuorviante». Idra spiega le motivazioni delle sue affermazioni sostenendo che la comunicazione è stata tardiva perché diffusa con una breve nota solo il 15 marzo, mentre il progetto esecutivo è stato approvato dalla giunta ad agosto 2007; tra l’altro Idra sostiene che non ci sia stato nessun confronto con i cittadini nonostante i ripetuti appelli.

L’associazione ecologista continua sostenendo che la comunicazione risulta inesatta perché i lavori sono sostanzialmente iniziati e non sono stati fatti solo interventi propedeutici come affermato nella nota; inoltre la comunicazione è fuorviante dato che rispetto agli obiettivi dichiarati da Palazzo Vecchio Idra rileva che «in realtà la nuova stazione dell’Alta Velocità non risulta essere finanziata, né risulta essere finanziato l’ampliamento della luce del ponte ferroviario sul Mugnone (il cosidetto “bypass idraulico del ponte ferroviario del Romito”) il punto critico per il torrente, come si è visto nel 1992, quando l’area del Romito a monte del rilevato ferroviario è finita sott’acqua. In assenza di questo intervento, la “messa in sicurezza” del Mugnone rimane (almeno fino alla confluenza col Terzolle) un semplice slogan.

Come cittadini - continua il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio - avremmo desiderato poter conoscere il merito del progetto. Ci permettiamo di immaginare che persino le tecniche costruttive e i risultati estetici e paesaggistici attesi dall’intervento di risezionamento e di allargamento dell’alveo avrebbero potuto essere sottoposti a una qualche forma di pubblicità e di discussione, trattandosi del maggiore affluente dell’Arno che attraversa il nostro territorio. Pare invece che l’Amministrazione comunale tema il confronto con la pubblica opinione - conclude Dell’Olio- e preferisca in realtà alla democrazia partecipata un profilo assai dimesso di relazione con la cittadinanza».

Anche un’associazione ambientalista “storica” come Legambiente con il circolo di Firenze, afferma di non essere stata convocata a nessuna riunione di informazione partecipata su questa questione. Passaggio che era opportuno secondo l’associazione del cigno vista la mole degli interventi in alveo che come esplicitato nella nota dell’amministrazione non riguardano solo aree già compromesse dal punto di vista qualitativo. Ricordiamo che il Mugnone è stato individuato dalla Regione tra i corpi idrici significativi e quindi monitorato mensilmente da Arpat alla stazione di controllo delle Cascine prima della confluenza in Arno. Tra l’altro l’Agenzia ha condotto uno studio su Mugnone e Terzolle, i cui risultati sono stati presentati recentemente. In sintesi: situazione chimico-fisica della acque sufficiente, qualità biologica e idromorfologica critica. Temiamo che i lavori suddetti se non eseguiti in modo corretto e con le precauzioni del caso, vadano a peggiorare ulteriormente la situazione, rendendo vani gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti al 2015 dal DLgs.152/06.

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