[27/03/2008] Parchi

Un nuovo strumento dell’Ue contribuirà a fermare la perdita della biodiversità africana

BRUXELLES. Oltre 16 mila specie vegetali e animali nel mondo sono minacciate di estinzione. Il monitoraggio delle 741 aree protette dell’Africa (oltre due milioni di chilometri quadrati, ossia quasi la metà della superficie totale dell’Ue) è essenziale per la tutela e la conservazione della diversità biologica e per la gestione sostenibile delle risorse naturali. “The Assessment of African Protected Areas” è un sistema d’informazione on-line che si avvale dei più moderni ritrovati della tecnologia satellitare per monitorare l’evoluzione degli incendi, della vegetazione e delle precipitazioni e consente ai gestori delle riserve naturali di confrontare l’andamento degli incendi, della crescita della vegetazione o della pluviometria in un dato momento con le medie stagionali. Questa informazione aiuterà le nazioni africane al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione della perdita di biodiversità entro il 2010.

«Gli ecosistemi naturali sono in rapido declino – spiega una nota dell’Ue - I principali habitat stanno scomparendo a una velocità senza precedenti. L’attuale tasso di estinzione delle specie presenta un ordine di grandezza più volte superiore al tasso di estinzione naturale (basato sui reperti fossili). La Commissione europea finanzia la maggior parte dei più vasti ed efficaci programmi a sostegno della conservazione dell’ambiente e della gestione delle aree protette in Africa. Nel 2001 i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno preso l’impegno di arrestare la perdita di biodiversità sul territorio dell’Unione entro il 2010 e di ripristinare gli habitat e i sistemi naturali».

La crescita demografica e la povertà, hanno effetti sempre più pesanti sulla flora e la fauna selvatiche e sull’ambiente delle aree protette. I gestori delle riserve naturali e i pianificatori delle risorse devono sapere quali sono le riserve più esposte alle pressioni delle attività umane e delle tendenze ambientali extrastagionali. Il sistema di monitoraggio messo a punto e gestito dal Centro Comune di Ricerca, il servizio scientifico interno della Commissione europea, misura queste pressioni e determina il valore di una riserva naturale in termini di habitat e di specie. Il sito internet è aggiornato ogni dieci giorni e copre 741 aree protette in 50 paesi. Offre informazioni su 280 mammiferi, 381 specie di uccelli e 930 specie di anfibi, oltre che su tutta una serie di aspetti climatici, ambientali e socioeconomici. Permette di confrontare la situazione delle varie riserve di uno stesso paese o ecosistema e costituisce quindi uno strumento importante per la futura allocazione di risorse nei luoghi che ne hanno più bisogno.

«È un concreto sostegno all’identificazione delle aree di intervento prioritarie da cui la Commissione europea trarrà grande beneficio per continuare ad adoperarsi attivamente in favore della riduzione della perdita di biodiversità in Africa. Inoltre questo nuovo strumento di valutazione offrirà anche ad altre organizzazioni internazionali utili informazioni sul valore della biodiversità e sulle minacce che gravano su di essa, facilitando così i processi decisionali e di stanziamento di fondi. Il sistema di informazione aiuterà politici e decisori a destinare i necessari mezzi finanziari alla gestione sostenibile delle risorse naturali. I servizi naturalistici e le organizzazioni non governative operanti in Africa accolgono con favore questo sistema, che consente loro di osservare i
fenomeni in atto in numerose aree protette».

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