[02/04/2008] Rifiuti

Riduzione della produzione e raccolte differenziate: la Regione investe 15 milioni

LIVORNO. Anche nel resto della regione arrivano i soldi destinati a spingere la raccolta differenziata, come già era stato fatto per l´area metropolitana. Oggi infatti la Giunta regionale, ha approvato una delibera con la quale dal 2008 al 2010 stanzia 15 milioni di euro destinati ai due Ato sud (Siena, Grosseto e Arezzo) e costa (Massa-Carrara, Lucca, Livorno e Pisa) per incrementare la raccolta differenziata, raggiungere l’ambizioso obiettivo del 55% che si è data e al tempo stesso favorire la riduzione della produzione dei rifiuti.

I 15 milioni si aggiungono agli 8 stanziati un mese fa per l’Ato centro, cui appartengono le province di Firenze, Prato e Pistoia.
A queste risorse, spiega l’assessore regionale all’ambiente, ne verranno aggiunte ulteriori con l’assestamento di bilancio e con il nuovo Dpef, consentendo così di destinare l’entrata dell’ecotassa, al netto delle spese vincolate, per un totale di circa 57 milioni di euro per i prossimi tre anni, per la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti.


Se la Toscana riuscirà, anche grazie a questi finanziamenti, a raggiungere gli obiettivi nazionali di raccolta differenziata, l’ecotassa, in un futuro non troppo lontano, dovrebbe diminuire, in quanto si tratta dei proventi derivati dal conferimento in discarica dei rifiuti e da quelli pagati dalle realtà poco virtuose che non sono riuscite a raggiungere gli obiettivi di differenziazione posti dalla legge.

Nella ripartizione dei fondi saranno privilegiati i Comuni sedi di impianti, quelli che ricevono rifiuti da Ato (l’Ambito ottimale di riferimento) diversi da quello di appartenenza, le isole e le aree con maggiori criticità.

L’assessore regionale all’ambiente precisa anche che i fondi messi a disposizione dalla Regione non dovranno essere conteggiati nelle tariffe applicate dai gestori: saranno cioè interamente destinati a riduzione della produzione e aumento della selezione, senza gravare sulle tasche dei cittadini. Sarà l’Arrr (Agenzia regionale recupero risorse) il soggetto incaricato di monitorare gli interventi eseguiti.

Tra i progetti, finanziabili fino alla metà del costo di realizzazione, figurano i porta a porta nelle aree produttive e in quelle urbane, la realizzazione di stazioni ecologiche, i modelli innovativi di raccolta e quelli secondo i quali sarà possibile applicare tariffe orientate al principio del “chi meno produce e più differenzia, meno paga”.

Il compito di emanare i relativi bandi spetterà alle Comunità di ambito, mentre i destinatari dei finanziamenti sono sia i Comuni che i gestori del servizio di raccolta e smaltimento. Entrambi avranno tempi brevi, cioè un anno, per realizzare i progetti finanziati, la cui efficacia dovrà essere certificata.

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