[07/04/2008] Aria

PM10, una città italiana su due è già fuorilegge

LIVORNO. Dopo solo tre mesi dall’inizio dell’anno è già allarme polveri sottili in quasi metà delle città monitorate da “PM10 ti tengo d’occhio” di Legambiente, che ogni settimana mette a confronto i livelli di PM10 nelle principali città italiane sulla base dei dati registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria non dà molti esiti positivi. «Come dire che nulla è cambiato rispetto al passato per l’aria dei nostri centri urbani e che anche in questo 2008 non si sta facendo abbastanza per migliorarla – dice sconsolata Legambiente - Altrimenti non sarebbero 35 le città che hanno già esaurito il “bonus superamenti” consentiti dalla legge in un anno (35 giorni all’anno con valori giornalieri di 50 µg/m³) e così tante quelle che l’hanno ampiamente oltrepassato».

A Torino e Frosinone, da gennaio a fine marzo, è stata superata la soglia di legge ben 61 volte, non va meglio neanche a Lucca a quota 59 giorni di superamenti, Vicenza a 56 e Modena a 54. Tornando alla graduatoria c’è da notare che se il 43% dei centri urbani monitorati ha già esaurito il numero di superamenti del limite medio giornaliero che la legge consente in una anno, almeno 9 capoluoghi sono prossimi ai 35 superamenti. Tra le grandi città, Milano è a quota 46 superamenti, Napoli sale a 43, Roma 37, Firenze 35, Bologna 33, Bari 30, Palermo 23, Taranto 18. Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni in cui mediamente si sono registrati dall’inizio dell’anno ad oggi i valori più elevati di PM10. Chiudono la classifica Ascoli Piceno e Siena con 2 superamenti, Reggio Calabria con 1.

Il 43% dei centri urbani presi in considerazione da “PM10 ti tengo d’occhio” ha già esaurito il numero di superamenti del limite medio giornaliero che la legge consente in una anno, almeno 9 capoluoghi sono prossimi ai 35 superamenti. Tra le grandi città, Milano è a quota 46, Napoli a 43, Roma 37, Firenze 35, Bologna 33, Bari 30, Palermo 23, Taranto 18. Chiudono la classifica Ascoli Piceno e Siena con 2 superamenti, Reggio Calabria con 1.

Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni con i valori più elevati di PM10. «Il quadro è preoccupante – dice Vittorio Cogliati Dezza (Nella foto), presidente di Legambiente -. Anche nel 2008, come negli anni scorsi i livelli di PM10 in molte città sono decisamente troppo elevati. I problemi rimangono gli stessi, i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure, e la situazione non fa che peggiorare. Il numero di auto circolanti ne è il principale responsabile ma anche con questa consapevolezza, confermata da più parti, non sono state ancora adottate dalle amministrazioni soluzioni alternative valide al mezzo privato. Occorrono più mezzi pubblici, dall’autobus al tram, al treno metropolitano, un sistema di car sharing, taxi collettivi, piste ciclabili, e sistemi di penalità come il road pricing che incentivino il trasporto pubblico a scapito di quello privato. E’ tempo di avviare soluzioni strutturali che riescano a risolvere il problema nel lungo periodo con un impegno più deciso del governo e delle amministrazioni locali nell’invertire i termini dell’attuale sistema di mobilità. Purtroppo continua a mancare il pragmatismo dei sindaci di fare scelte concrete come succede invece in altre città europee».

Secondo Legambiente, per migliorare aria, salute e qualità della vita nei centri urbani, la vera sfida è quella di ridurre il numero di veicoli in circolazione: l’Italia è al primo posto tra i paesi della UE per numero di auto pro-capite con 58 vetture ogni 100 abitanti.


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