[09/04/2008] Rifiuti

La Corte Ue rivede l´uso di etere decabromodifenile per le apparecchiature elettriche ed elettroniche

LIVORNO. L’etere decabromodifenile (deca-bde) non potrà più essere utilizzato nella fabbricazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) perché potenzialmente pericoloso per la salute e l’ambiente: lo ha deciso la Corte di giustizia europea con sentenza di questo mese. La Corte infatti, ha annullato la decisione del 2005 della Commissione europea nella parte in cui prevedeva la possibilità di utilizzo del deca - bde in deroga al divieto generale di utilizzo delle sostanze pericolose nella fabbricazione di nuove apparecchiature elettriche ed elettrodomestiche.

Secondo il divieto generale le apparecchiature contenenti piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (Pbb) o etere di difenile polibromurato (Pbde) non possono essere immesse sul mercato, ma per determinati usi e in certe concentrazioni possono essere impiegate per la produzione delle apparecchiature.

Ma per l’etere decabromodifenile l’esenzione non era indicata in base al suo impiego o alla sua concentrazione, ma solo in base alla sostanza in quanto tale: nella decisione della commissione si parlava di “Deca-bde in applicazioni di polimeri”. Il deca-bde è un tipo di ritardante di fiamma a base di bromo che fa parte degli eteri di difenile polibromurato, è utilizzato principalmente come ritardante di fiamma nei polimeri, in particolare in quelli utilizzati per le cassette di apparecchiature elettriche ed elettroniche nonché nei rivestimenti tessili. Ma se contenuti in certe quantità e per usi disparati il materiale può essere pericoloso per l’ambiente e la salute soprattutto una volta che l’Aee diviene un rifiuto (Raee).

Malgrado le misure sulla raccolta, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento dei Raee (necessarie per ridurre i problemi di gestione dei rifiuti legati ai metalli pesanti e ai ritardanti di fiamma) parti significative di Raee continuano a finire negli attuali canali di smaltimento. E anche se i Raee fossero raccolti sempre separatamente e sottoposti a processi di riciclaggio, il loro tenore di mercurio, cadmio, piombo, cromo VI, Pbb (bifenili polibromurati) e Pbde (eteri di difenile polibromurato) potrebbe presentare rischi per la salute o l’ambiente. Dunque la sostituzione di queste sostanze nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche con materie sicure o più sicure è una maniera efficace per garantire una riduzione significativa dei rischi legati a queste sostanze.

Per questo l’Ue prevede divieti ed eccezioni al loro impieghi: imponendo una restrizione dell’uso di tali sostanze pericolose «aumenteranno probabilmente le possibilità e la convenienza economica del riciclaggio di Raee e forse diminuirà l’impatto negativo sulla salute dei lavoratori degli impianti di riciclaggio».

Quindi – secondo l’Ue - le esenzioni dall’obbligo di sostituzione dovrebbero essere concesse se la sostituzione non è possibile dal punto di vista scientifico e tecnico oppure se gli impatti negativi per l’ambiente o per la salute causati dalla sostituzione possono superare i benefici per le persone e l’ambiente legati alla sostituzione. E la sostituzione delle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche dovrebbe essere effettuata in modo compatibile con la salute e la sicurezza degli utilizzatori delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee).

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