[10/04/2008] Energia

Nuove e vecchie energie e il ruolo delle istituzioni: l´idroelettrico

PISA. Repubblica il 14 gennaio 2008 ha pubblicato una inchiesta di Jennerr Meletti e Paolo Rumiz su ‘I predatori dei fiumi , idroelettrico, i pericoli del businnes ‘verde’. Si parla dell’Emilia, del Trebbia dei progetti di ‘intubamenti’ che chiuderebbero chilometri di fiume, dighe da finanziare con i soldi delle rinnovabili ma che metterebbero a rischio acque e ambienti anche protetti. E’ un esempio tra i tanti che anche le cure più volenterose possono far male al malato. Alex Zanotelli dice che ‘alla finanza non interessa più il petrolio ma l’acqua’. Certo è che stando alla inchiesta ‘i progetti per l’idroelettrico sono in fortissima espansione. Qualche esempio: in Piemonte il fiume Sesia con gli affluenti Vogna e Sermenzino, e poi ancora il Chiussuma; in Toscana una seconda diga sulla Lima, affluente del Serchio; in Umbria nientemeno che la Nera e il Torrente Corno, in pieno parco naturale; in Friuli Venezia Giulia i torrenti Pesarina e Gladegna.

Qualche esempio della nuova offensiva idroelettrica si sta già vedendo in Valtellina (Lombardia) dove in due anni il 94 per cento degli ultimi fiumi e torrenti ‘vivi’ ha subito l’intubamento, spesso alla sorgente; trasformazione irreversibile della morfologia del territorio, strade asfaltate in alta quota, estinzione delle cascate più celebri, rischio di piene devastanti’. Si potrebbe quasi dire che la ricerca di nuove fonti energetiche rischia –o potrebbe rischiare- anziché ridurre le insidie per i territori più pregiati di accrescerle.

Se Bush voleva ad ogni costo fare nuove trivellazioni per la ricerca del petrolio in alcuni grandi parchi nazionali da noi la ricerca di fonti alternative pone evidentemente più d’un problema a partire proprio dalle aree protette. E se ciò vale per le acque come vedremo non è che per altre fonti i rischi e i problemi siano di minore portata e difficoltà.

Non c’è perciò da stupirsi se come ha titolato un giornale, ‘ambiente ed energie pulite conquistano il palcoscenico’. Fiere, manifestazioni tematiche dedicate a questi problemi si contano ormai a centinaia in tutta europa e non solo. Ai primi di aprile di quest’anno oltre 5000 delegati provenienti dalle varie parti della Russia si riuniranno a Mosca. E’ prevista anche la partecipazione di una trentina di aziende italiane. Anche nel molto più modesto palcoscenico del secondo Festival nazionale dell’editoria ambientale che sempre in aprile si terrà a Pisa anche i parchi si occuperanno del tema visto che in più d’un caso rischiano più che fare da laboratorio di fare da cavia sia che si tratti dell’eolico o dei biocarburanti.

-continua domani-

Torna all'archivio