[11/04/2008] Comunicati

Con il testo normativo in materia di salute e sicurezza arrivano i responsabili di territorio

LIVORNO. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il 9 aprile il decreto legislativo sul testo unico sulla sicurezza dei luoghi di lavoro che diventerà quindi il nuovo regime giuridico nei tempi tecnici previsti dalla pubblicazione in gazzetta. Soddisfazione per aver portato a termine il difficile lavoro di mettere assieme le parti e di portare a compimento il testo (composto da oltre 300 articoli, 13 titoli e 51 allegati) è stata espressa da i sottosegretari del Welfare e della Salute oltre ad un sentito ringraziamento al presidente Napolitano di aver posto la firma in eccezionale celerità. A cui si sono aggiunti anche i responsabili dei sindacati e del ministro del lavoro Damiano.

Soddisfazione che ci ha manifestato anche Rino Ravanello, segretario nazionale di Ambiente e lavoro. «Per essere più precisi abituiamoci tutti a chiamarlo come effettivamente è, ovvero unico testo normativo in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, come recita l´art. 1, comma 1 del decreto. Un testo con moltissime luci e poche ombre».

Quali sono le prime positive novità?
«Intanto, finalmente, abbiamo un testo che aggiorna la normativa dopo trent’anni. L’attuale normativa era buona ma datata, frutto di elaborazione italiana sino al 90 e di recepimento di direttive europee dopo. Questo testo unico amplia il campo di applicazione e ricomprende tutte le normative già contenute nei testi precedenti. Le principali novità riguardano il fatto che vi sarà più formazione e informazione sia per i lavoratori che per i loro rappresentanti sulla sicurezza (Rls), che sarà estesa anche a figure aziendali come i preposti e gli stessi dirigenti. C’è poi da sottolineare l’approccio assolutamente positivo alla cultura della prevenzione, con interventi formativi previsti già nelle scuole. Inoltre aumentano i diritti degli Rls, si istituiscono nuove figure come i Rls di sito e di territorio».

Quale sarà il ruolo di queste nuove figure?
«I responsabili della sicurezza di sito sono figure che dovranno sovrintendere alla sicurezza in situazioni in cui lavorano più aziende. Si pensi ad un porto, dove si intrecciano attività legate a settori assai diversi: navi, stoccaggi, movimentazione, arrivo di merci e passeggeri. Sino ad ora il responsabile sicurezza di una azienda non poteva entrare nel merito di quanto avveniva in un´altra. Con i Rls di sito invece si potrà fare. I responsabili di territorio sono invece figure che garantiranno la sicurezza anche per aziende che non hanno questa figura e che verseranno quindi una quota all’Inail per creare un fondo comune che servirà per creare i Rls di territorio».

Ci sono altre novità rilevanti?
«E’ un testo complesso e composto da ben 300 articoli, e di cose positive ce ne sono tante. Da segnalare il fatto che vale per tutti i lavoratori, compresi gli interinali e i volontari, che prevede nuovi elementi di valutazione del rischio che dovranno essere attuati in tre mesi».

E le ombre?
«Sono poche in realtà, la principale riguarda il fatto che la prevenzione alla sicurezza è demandata all’autonomia didattica. Si poteva invece renderla obbligatoria per tutti».

Sulle sanzioni si sono lette molte polemiche da parte di Confindustria
«Confindustria ha strumentalizzato le novità citando casi di arresti macroscopici. In realtà l’arresto è riservato solo a pochi casi gravissimi che sono più di studio che di realtà, come nel caso in cui in un industria sottoposta alla Seveso non si facesse il piano di rischio. Ipotesi che difficilmente si realizza; magari si fanno male ma i piani di rischio ci sono. Comunque, se non vengono fatti adesso si va in galera e non credo che sia una sanzione esagerata».

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