[14/04/2008] Comunicati

L’Asia (e l’Australia) verde di Boao

LIVORNO. Mentre a New York si discuteva della crisi economica mondiale, dall’altra parte del mondo, sulle coste della Cina, si parlava di come mantenere, con un tocco di sostenibilità “verde” l’abbrivio di una crescita che è in parte responsabile della crisi alimentare, economica ed energetica. E’ infatti terminata ieri la riunione annuale del Boao Forum for Asia (Bfa) che aveva per tema «Asia verde: progredire grazie ai cambiamenti».

Al summit di Boao, una città della provincia Hainan, hanno partecipato più di 1.700 uomini politici, dirigenti di imprese, intellettuali e giornalisti provenienti da tutto il mondo che hanno scambiato opinioni su temi come l’energia rinnovabile, i cambiamenti climatici e le riforme economiche in atto in Cina. Il Bfa è stato pensato nel 2001 come piattaforme interattiva di alto livello tra personalità dell’Asia e del resto del mondo e quest’anno ha ospitato, oltre al presidente cinese Hu Jintao, i capi di Stato e di governo di Australia, Pakistan, Sri Lanka e Tanzania, che hanno anche pronunciato i discorsi di apertura.

Il primo ministro australiano, il laburista Kevin Rudd, ha detto che Cina ed Australia devono cooperare per far fronte al cambiamento climatico che è «un problema comune con il quale il mondo intero si confronta. L’Australia deve unire i suoi sforzi a quelli degli altri Paesi del mondo per risolvere questo problema. La Cina gioca un ruolo importante nell’aumento della copertura forestale. L´Australia deve rafforzare la cooperazione con la Cina e intrattenere rapporti informali sui problemi del cambiamento climatico. L’Australia e gli altri Paesi condividono la stessa responsabilità e devono unire I loro sforzi per ridurre le emissioni e promuovere lo sviluppo sostenibile, tra i quali si inserisce la protezione degli alberi e delle foreste».

Il presidente della Mongolia, Nambaryn Enkhbayar, ha proposto di organizzare un summit regionale del nord-est asiatico sul clima, «per esplorare metodi su come risolvere il rompicapo climatico dell’Asia del nord-est». Enkhbayar ha invitato i Paesi e gli uomini d’affari presenti a Boao «ad aiutarsi l’un l’altro per risolvere i problemi ambientali imperanti nella regione. Con il riscaldamento del pianeta, il mio Paese ha un ambiente vulnerabile, soffre dello scioglimento del suo permafrost e di altri problemi climatici e le perdite causate dal cambiamento climatico aumentano. Un’Asia verde. Tema della riunione annuale, mira a promuovere un modo di sviluppo responsabile ed equilibrato per il futuro».

A Boao, nella sessione plenaria, sul tema “Cambiamento climatico, cambiare gli affari, cambiare noi”, è intervenuto anche Rajedra Pachauri, il presidente dell’Ipcc e premio Nobel per la pace, che ha detto: «I Paesi sviluppati, piuttosto che i Paesi in via di sviluppo come la Cina e l’India, devono fare il primo passo per impegnarsi a lottare contro il cambiamento climatico».

Il Forum di Boao era stato preceduto dalla firma a Pechino di una dichiarazione congiunta Cina-Australia che della loro cooperazione in materia di cambiamenti climatici. Il documento sottolinea l´importanza accordata al problema dei cambiamenti climatici dai due Paesi e il loro «augurio di rafforzare la cooperazione in materia, al fine di rispondere alla sfida del cambiamento climatico». Secondo il testo riportato dell’agenzia Xinhua, Cina ed Australia hanno riaffermato «il loro impegno nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e nel Protocollo di Kyoto. Esse hanno reiterato che i Paesi sviluppati devono continuare a prendere la testa nella riduzione delle emissioni di gas serra ed aiutare i Paesi in via di sviluppo nel rafforzamento della capacità di quest’ultimi per far fronte ai cambiamenti climatici, in accordo con il principio di responsabilità comuni ma differenziate, il principio delle capacità rispettive così come la road map di Bali».

Torna all'archivio