[04/04/2006] Rifiuti
Legge delega, avrà effetti limitati il ricorso delle Regioni
FIRENZE. Approvata dal Governo, firmata da Ciampi, pronta ad essere pubblicata in Gazzetta nei prossimi giorni. Dopo di che ci saranno 60 giorni di tempo per ricorrere alla Corte costituzionale (nella foto un´udienza). Ma quali sono le concrete possibilità da parte delle Regioni di limitare i provvedimenti del codice dell’ambiente? Lo abbiamo chiesto a Lucia Bora, direttore generale dell’avvocatura della Regione Toscana, che avrà il compito di impugnare, per quanto possibile, il codice di Matteoli.
«Giustamente ha detto "per quanto possibile". Il nostro lavoro infatti consisterà prima di tutto nell’enucleare quei profili contenuti nella legge che riguardano il governo del territorio, dove quindi le Regioni possono vantare di avere la competenza che invece con questa legge viene tolta».
Quindi il merito di questa legge non può essere messo in discussione?
«Diciamo che i nostri sforzi si concentreranno laddove c´è spazio per intervenire, quindi soprattutto sulle pagine che riguardano la difesa del suolo che vanificano le legislazioni regionali e qualcosa potremo fare anche sulla Valutazione ambientale strategica, prevista dal decreto ma già di fatto disciplinata dalle Regioni. Questo a grandi linee perché la valutazione tecnica non è esaurita, ma mi pare che tutti gli altri profili siano difficilmente aggredibili».
Fra poco più di 6 mesi quindi, via alle gare per gli affidamenti del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti?
«Su questo punto mi pare che proprio non esistano appigli giuridici».
Quali regioni si sono messe in moto fino ad oggi? E quali sono i tempi del ricorso?
«Per il momento ci siamo incontrati con le solite: Emilia Romnagna, Umbria Marche. Ma stiamo avviando contatti un po’ con tutti, per cercare di allargare il più possibile la partecipazione. Per quanto riguarda i tempi, dal momento in cui depositeremo il nostro lavoro trascorreranno almeno 12-14 mesi prima della pronuncia della Corte costituzionale».