[18/04/2008] Rifiuti

Un inceneritore sull’isola di Capraia: provocazione irrealizzabile o cantonata micidiale?

CAPRAIA. Quella che sembrava una fantasiosa boutade è diventata oggi sulle pagine della Nazione una proposta reale presentata dall’ex sindaco di Capraia, ed attuale vicesindaco, Gaetano Guarente, come una grande occasione per l’isola: la realizzazione di in inceneritore in località Moreto, nell’estremo sud dell’isola, vicinissimo alla torre genovese di punta dello Zenobito (Nella foto) e nel parco nazionale. Guarente intende presentare la proposta il 23 aprile alla Comunità del parco dell’Arcipelago toscano che si riunirà a Portoferraio. Capraia è un’isola di soli 19,3 chilometri quadrati, abitata da circa 350 persone (in inverno molto meno), ma che non si fa mancare nemmeno l’unico consigliere comunale della Lega Nord dell’intera Provincia di Livorno, Sergio Tascini, che conferma tutto: «Abbiamo avuto pochi giorni fa una riunione di consiglio, con un amaro risultato: fondo cassa vuoto, impossibilità di fare alcunché per migliorare l´isola – scrive il leghista in una nota - E l´essere nel cuore del parco dell´Arcipelago Toscano ci ha portato solo vincoli, nessuna risorsa. Anche i grandi progetti per l´ambiente di Enel, con pannelli solari, bio-diesel alla centrale elettrica e idrogeno di fatto sono fermi: la Soprintendenza blocca i pannelli, la centrale a biodiesel rilascia odori di scarico poco piacevoli e spurghi che sverniciano il pavimento, e il Parco ha regalato solo divieti in terra e mare. E allora, ben venga l´idea di ospitare un termovalorizzatore rispettoso dell´ambiente. Avremmo vantaggi economici, posti di lavoro, entrate per il Comune e anche vantaggi per la Toremar, che vedrebbe finalmente le sue navi ben utilizzate».

La proposta, sostenuta con argomentazioni a dir poco singolari, ha subito fatto arrabbiare un bel po’ di persone molto ben assortite ad iniziare da Lorenzo Renzi, presidente dell’associazione proprietari di casa di Capraia: «Ovunque abbia avuto origine tale idea all’interno delle sinapsi del vicesindaco Guarente, essa riguarda solo e soltanto una sua lecita anche se quantomeno opinabile opinione personale sul futuro dell’Isola di Capraia. Vogliamo inoltre stigmatizzare il fatto che né i cittadini di Capraia né alcuni consiglieri comunali, come si evince dall’articolo in questione, concordano ed appoggiano una scelta di questo tipo che tutta la comunità isolana ha appreso solo ed unicamente dalla lettura del giornale. Lasciando da parte la palese irrealizzabilità di simile balzana idea, logisticamente impossibile, il solo paventarla a mezzo stampa crea scompiglio in coloro che amano l’Isola di Capraia proprio perché oasi di bellezza incomparabile in tutto il Tirreno e va a colpire ancora di più la fiducia di quel turismo, unica vocazione del territorio, che già oggi è in forte calo principalmente per merito proprio del Vicesindaco Guarente, ex sindaco per due mandati ed in Consiglio Comunale da più di 20 anni, che mai, nel corso dei suoi mandati, ha pensato di attuare una politica turistica seria e mirata alla valorizzazione di un territorio tra i più belli d’Italia come quello isolano. Se infatti le risorse del Comune si risolvono, come egli afferma, “in due mesi all’anno di turismo mordi e fuggi”, la colpa dello stato delle cose può essere attribuita solo a Guarente come ex sindaco dell’Isola per dieci anni ed alla presente amministrazione della quale oggi è il numero due».

Mario Lupi, capogruppo dei Verdi in regione aveva già detto: «Sono sicuro che scherzano! Il vicesindaco di Capraia, Guarente, e Sergio Tascini, della Lega Nord isolana hanno inventato una provocazione per portare l’attenzione sull’isola di Capraia.. Già è un assurdo che la compagnia di navigazione Toremar scarichi i propri rifiuti di bordo su un’isola; questione paradossale che ho ripetutamente sollevato e che è rimasta sempre inascoltata , figuriamoci se Capraia può risultare una risposta al problema dello smaltimento dei rifiuti di tutta o parte della Toscana continentale.!! Assodata la provocazione o lo scherzo, ritengo invece importante che l’isola potesse dare una risposta forte nel selezionare i propri rifiuti, a partire dal bordo nave, fino ad una raccolta differenziata spinta con riutilizzo compost, portandola al primo posto nazionale fra le isole: guardate la cosa è fattibile; smaltendo anche i residui con un piccolo impianto modulare, tecnologicamente avanzato, a freddo e senza emissioni. Concordo con loro invece sul progetto di isola no-oil e sulla positività del progetto realizzato in collaborazione con la regione Toscana. L’invito che rivolgo all’amministrazione di Capraia, un’isola che mi sta nel “cuore”, è quello di trovare soluzioni utili ed importanti per l’applicazioni di energie alternative, trasporti sostenibili ed altri interventi che ho avuto modo di esplicitare, per l’intero Arcipelago Toscano, nella mozione da me proposta e votata e fatta propria dall’intero Consiglio regionale».

Ma la presa di posizione più secca e dura viene da Legambiente Arcipelago toscano: «Meraviglia che un uomo esperto come Guarente si presti ad una provocazione di questo tipo. L’area proposta, il Moreto, è il posto forse più bello di Capraia, un’area all’estremo sud dell’isola che per essere raggiunta dai camion pieni di spazzatura e in uscita di ceneri da riportare in Continente avrebbe bisogno della realizzazione di una specie di autostrada che sventrerebbe Capraia per tutta la sua lunghezza. A meno che non si voglia pensare ad un porto nello stesso tratto di costa che l’allora sindaco Guarente ha giustamente candidato a zona “A”, a protezione integrale, dell’Area marina protetta con lo spostamento dell’attuale zonazione provvisoria 1 a sud, proprio perché quella costa è bellissima, integra e ricca di biodiversità marina e costiera. La costruzione dell’inceneritore devasterebbe una zona che il parco vieta al pubblico durante la stagione di nidificazione del Gabbiano Corso, l’uccello più raro del Mediterraneo. Inoltre l’area individuata, importantissima dal punto di vista geologico, storico e paesaggistico, è inclusa, oltre che del parco nazionale dell’Arcipelago toscano, in una Zona di protezione speciale (Zps, Direttiva uccelli dell’Unione Europea), in Un Sito di importanza regionale (Sic Direttiva Habitat dell’Ue) e Sito di interesse regionale (Sir legge 56/200 delle regione toscana) che comprendono tutta Capraia. L’Unione europea ha già avviato procedure di infrazione contro l’Italia per violazioni delle Zps molto meno gravi. La proposta voleva forse essere una provocazione forte, ma rischia di rivelarsi una evidente stupidaggine, fortunatamente irrealizzabile, dal punto di vista ambientale e normativo ed un boomerang per l’immagine turistica di Capraia».

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