[18/04/2008] Aria

In crescita l´inquinamento derivato dal riscaldamento delle case

LIVORNO. Le concentrazioni medie annuali di Pm10 misurate nelle 24 postazioni della rete regionale hanno evidenziato negli ultimi 7 anni una progressiva riduzione del superamento del valore limite di 40 microgrammi per metro cubo, che nel 2007 ha riguardato una sola centralina (viale Gramsci, Firenze).
Quanto rilevato da sette stazioni collocate in posizioni strategiche nei comuni di Firenze, Prato, Arezzo, Grosseto, Livorno, Capannori (Lu) e Montale (Pt), evidenzia che il traffico incide sul totale del Pm10 rilevato secondo una forbice che va dal 23 al 33% a seconda del sito di rilevamento; le polveri ‘naturali’, cioè provenienti dal suolo o dal sale marino, contribuiscono per il 20-25% (a Livorno picco del 28%); l’industria (in particolare raffinerie petrolifere, centrali termoelettriche e cementifici) è la principale responsabile dell’emissione degli ossidi di zolfo e di azoto che si combinano in aria formando la componente di Pm10 definita ‘secondaria’, che nel complesso incide dal 33-45%. Infine il riscaldamento, dal quale sembra venire il contributo maggiore: la quantità di PM10 emessa dai riscaldamenti incide per circa il 22-26% se considerati tutti i 12 mesi dell’anno, con un picco nei mesi invernali che arriva fino ad un contributo pari al 47%-66%.
Tale contributo deriverebbe in maniera rilevante dall’uso della legna come combustibile. Non è un caso se è in inverno che si concentra la maggior parte degli sforamenti del limite giornaliero di emissioni.

In realtà però molto dipende dal posizionamento delle centraline e da come esse vengono tarate.

«L’aria migliora, ma questo non è l’unico dato interessante che emerge dall’analisi dei risultati del progetto Patos - ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, aprendo i lavori del seminario in cui sono stati presentati i dati - I dati mostrano quanto e come incidono sull’aria che respiriamo le diverse fonti di emissione. E’ diminuita la percentuale di emissioni che proviene dall’industria, è stabile quella legate al traffico, ma è aumentata in maniera significativa quella dovuta al riscaldamento. Inoltre l’analisi mostra che circa un terzo del Pm10 presente nella nostra aria è dovuto alle emissioni locali. Questo ci conferma la scarsa efficacia di provvedimenti emergenziali legati al traffico come, ad esempio, i blocchi straordinari».

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