[22/04/2008] Energia

A Luanda si parla di ambiente in portoghese

LIVORNO. E’ iniziato oggi a Luanda, la capitale dell’Angola, la quarta Conferenza dei ministri dell’ambiente della Comunidade dos Países de Língua Portuguesa (Cplp) che riunisce la “madrepatria” Portogallo e le sue ex colonie: Angola, Brasile, Capo Verde, Guinea Bissau, Mozambico, Sao Tomé e Principe e Timor-Leste. La riunione di Luanda dei Paesi lusofoni è l’occasione per confrontare esperienze come quelle del Portogallo, impegnato a mettere in atto l’impegnativa strategia energetica europea, del Brasile dei biocarburanti e della sfida della foresta amazzonica in uno dei Paesi a più rapido sviluppo del mondo, quella dei poverissimi Paesi africani mai usciti davvero dalle decolonizzazione ed ora colpiti frontalmente dal cambiamento climatico, o di Tinor Leste ancora in preda a sommovimenti dopo essersi liberato dall’invasione indonesiana.

Per primo si riunirà un tavolo tecnico e il 24 aprile si incontreranno i ministri dell’ambiente degli 8 Paesi che parlano il portoghese. Durante una conferenza stampa convocata a Luanda il ministro angolano all’urbanistica ed all’ambiente Diekumpuna Sita José ha detto che ci sarà anche «Una riunione parallela dei dipartimenti incaricati delle risorse idriche ed alla loro salvaguardia, così come avranno luogo riunioni dei fucus point dell’educazione ambientale e delle associazioni dei rappresentanti ambientali».

A Luanda si parlerà di biodiversità, cambiamenti climatici, desertificazione, siccità, ecoturismo, educazione ambientale, gestione degli ambienti costieri, dei rifiuti e delle risorse idriche. Secondo Diekumpuna Sita José «l´Angola firmerà con il Portogallo e la Guinea Bissau due protocolli d´intesa per la messa in opera della Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto. Il programma di attività per il periodo 2008-2010 e la Dichiarazione di Luanda saranno affrontati nella sessione di chiusura».

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