[24/04/2008] Comunicati

Marcegaglia: «Fronteggiare ciclo che lega energia, condizioni ambientali, materie prime»

LIVORNO. Che nella relazione che accompagna il programma del nuovo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (Nella foto), «una delle priorità tematiche su cui si articoleranno le deleghe alla squadra di Presidenza» sia intitolata “Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile” è già di per sé una notizia. Ed è una notizia altrettanto importante che la stessa Marcegaglia mentre continua a proclamare l’imperativo della crescita evidenzi però nel suo discorso la necessità di collegare la crescita ai problemi energetici e ambientali. Si tratta di capire come questa sostenibilità possa essere concretamente declinata, ma in ogni caso conferma un’inversione di tendenza rispetto al passato, e la maturazione anche da parte del mondo delle imprese, di una consapevolezza circa i costi anche economici che saranno provocati dai mutamenti climatici (Stern e il suo rapporto, insomma, ha colpito).
Ma c’è anche di più, perché Emma Marceglia non pone l’accento solo sulla questione energetica, ma affronta in qualche modo anche quella dei flussi di materia: «L’umanità deve affrontare sfide senza precedenti per l’approvvigionamento di fonti energetiche e i cambiamenti climatici. Nei prossimi decenni il costo e la disponibilità di energia saranno soggetti a forti tensioni. Dovremo fronteggiare un ciclo che lega energia, condizioni ambientali, produzione di materie prime anche alimentari. E’ un fenomeno complesso, da studiare con molta concentrazione e senza idee precostituite».
Concetto, quello sulle materie prime, che aveva espresso anche a greenreport qualche mese fa, e che ha ribadito per ben due volte nel corso della sua investitura politica alla guida di Confindustria: «Come ho detto poco fa, considero questo un tema di massima rilevanza strategica. Noi dobbiamo dare il nostro contributo alla ricostituzione di una cultura ambientale che coniughi il rapporto tra risorse disponibili e sviluppo».

Certo Confindustria non può esimersi dal cavalcare la riaccensione del dibattito sul nucleare (sul quale per la verità non ha calcato più di tanto), ma propone per grandi linee anche obiettivi che devono essere perseguiti da una parte dall’Italia come Paese europeo e dall’altra dalle singole imprese: «Dovremo individuare una curva delle emissioni inquinanti per il nostro paese a medio termine per avviare una azione incisiva presso le autorità nazionali europee – spiega la Marcegaglia - lavorare a una concreta attuazione del piano nazionale di efficienza energetica, riattivare un dibattito concreto sul ritorno italiano al nucleare e aumentare il livello di concorrenza sui mercati del gas e dell’energia, consapevoli che questa è una condizione non sufficiente ma certamente necessaria».

«Per quanto riguarda la politica ambientale nazionale noi chiederemo che sia costruita sui fatti e non sulle ideologie, senza pregiudizi e nell’interesse del bene comune – conclude il nuovo presidente di Confindustria - alle imprese chiederemo una sempre maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente, investimenti nell’innovazione e nella corretta gestione. Alla società vorremmo offrire un’industria capace di costruire ricchezza assieme ad un ambiente migliore.

L’industria italiana vuole avere un ruolo forte e attivo nella ricerca delle soluzioni a questi problemi, combatterà scelte penalizzanti, sosterrà i piani di risparmio energetico, il piano infrastrutturale d’investimento nei rigassificatori, nella rete di trasmissione, nei gasdotti, l’investimento in energie rinnovabili e, insieme, un disegno di ritorno al nucleare».


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