[29/04/2008] Rifiuti

Sacchetti di plastica: verso il bando in Senegal e in Canada

LIVORNO. L’Agence de Presse Sénégalaise (Aps) intervista Elhadj Guissé, rappresentante dell’Onu per i diritti economici e sociali, che apprezza l’intenzione del governo di Dakar di vietare l’utilizzo dei sacchetti di plastica a causa dei «danni irreparabili» che questi rifiuti causano all’ambiente.

In Africa i sacchetti di plastica sono già stati proibiti in Tanzania, Etiopia e Kenia, una decisione spesso impopolare ma, spiega Guissé,, «Sono questi sacchetti che oggi intasano tutti i canali di scolo, favorendo così la stagnazione delle acque in luoghi che diventano in seguito nidi di zanzare, vettori della malaria. Il problema con i rifiuti plastici è che sono impermeabili e non sono riciclabili (evidentemente ci si riferisce alla situazione senegalese ndr). In Senegal l’indisciplina costituisce una difficoltà supplementare. La situazione di inquinamento che caratterizza la baia di Hann, (nella foto) presentata come la seconda baia più grande del mondo dopo quella di Rio de Janeiro, è emblematica dei danni causati all’ambiente dall’utilizzo della plastica. I 15 chilometri della baia di Hann sono diventati il triste scenario di uno dei più grandi depositi di spazzatura del Senegal.

La spiaggia di Hann era storicamente uno dei luoghi di relax e balneazione della capitale senegalese, ma numerosi fattori di inquinamento la hanno trasformata presto in un luogo difficilmente frequentabile. Sulla baia, oltre a Dakar, si affacciano anche le città di Thiaroye e Rufisque, tutte con una demografia galoppante, dove si concentrano la maggior parte delle industrie del Paese. In alcuni periodi l’eutrofizzazione del mare, dovuta agli scarichi industriali ed urbani, è impressionante.

Dall’altra parte del mondo, nel ricco Canada, i problemi sono sicuramente altri, ma i sacchetti di plastica sono ugualmente uno di questi, tanto che le associazioni dei commercianti al dettaglio, Éco Entreprise Québec e Recyc-Québec. hanno lanciato un codice volontario di buone pratiche riguardante gli shoppers che contiene 20 misure destinate a ridurre il numero di sacchetti di plastica distribuiti nei negozi, riducendo anche il loro conferimento in discarica.

I commercianti hanno redatto questo codice volontario su richiesta del ministro dello sviluppo sostenibile, Line Beauchamp, che ha annunciato di voler ridurre del 50% la quantità di sacchetti di plastica entro il à 2012.

Tra gli impegni presi dai commercianti figurano: offrire alternative ai sacchetti di plastica, concederli solo in occasione di acquisti voluminosi; sensibilizzare I lavoratori dei negozi sull’importanza della riduzione alla fonte dei sacchetti; sensibilizzare I clienti sull’utilizzo di sacchetti e borse durevoli.
L’impegno volontario sarà seguito da una rendicontazione dell’iniziativa per valutare la reale adesione dei commercianti e da un sondaggio tra i consumatori sul cambiamento delle loro abitudini di acquisto che verranno presentati al ministero dello sviluppo sostenibile.

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