[29/04/2008] Parchi

Piano del parco dell’Arcipelago toscano: una tempesta in un bicchier d’acqua non protetta

GROSSETO. «Il dibattito sul piano del parco dell’Arcipelago toscano rischia di rimanere schiacciato nella confusione e sorprende che a farla siano proprio amministratori che dovrebbero conoscere le cose di cui parlano e spiegarle alla gente per farle comprendere meglio. E’ evidente che prima il consigliere regionale Andrea Agresti (An) ed ora la consigliera provinciale di Grosseto Laura Cutini (Udc-Nuovo Millennio) e il consigliere comunale del Giglio Sergio Ortelli, che potremmo definire un noto “confondi truppe”, o non sanno di cosa parlano o fanno voluta disinformazione». E’ con queste dure parole che Legambiente Arcipelago toscano interviene sulle dichiarazioni della consigliera della provincia di Grosseto che ha scritto in una nota: «L’adozione da parte della Giunta regionale del Piano del parco dell’Arcipelago toscano, mi impone di tornare nuovamente sull’argomento, in quanto dimostra che “quando a governare è l’ideologia siamo in assenza di libertà. Quello che maggiormente sconcerta è non aver condiviso attraverso lo strumento della partecipazione una scelta che potrà avere riflessi negativi sullo sviluppo del nostro territorio, ed in particolare per tutti i comuni che si trovano geograficamente coinvolti. A nulla sono serviti gli incontri fatti per ascoltare le istanze di cittadini, associazioni e realtà produttive che in un’operazione quale questa pagheranno altissimo. L’Area Marina Protetta istituita ai sensi della Legge 394/91 (Legge quadro sulle aree protette) e 979/82 prevede comunque un parere dell’Amministrazione Provinciale richiesto dalla Regione Toscana. Da una mia interrogazione in merito, in qualità di capogruppo di minoranza in Consiglio Provinciale, è stata accolta la richiesta di un Consiglio Provinciale con la partecipazione dei Comuni dell’area costiera. È arrivato il momento di convocarlo nel minor tempo possibile. Inoltre, è necessario che una rappresentanza della Regione Toscana debba portare in quella sede quanto è stato adottato dalla Giunta il 14 aprile u.s. Richiederemo al nuovo Governo che attraverso il suo Ministero non ratifichi quanto espresso dalla Regione Toscana e che si avvii un percorso di modifica della Legge 394/91 fortemente illiberale, dove di fatto si espropriano le amministrazioni comunali del governo della pianificazione del territorio».

Legambiente sottolinea che «il Piano del parco dell’Arcipelago toscano non c’entra nulla con l’istituzione dell’Area marina protetta, che è un’altra cosa e riguarda altri percorsi istitutivi nel quale lo stesso parco non c’entra, essendo l’istituzione dell’Amp frutto di un confronto ancora in atto tra comuni e ministero dell’ambiente. Quel piano esaminato dalla giunta regionale, riguarda esclusivamente le aree terrestri di Elba (53%), Capraia (70%), Giglio (40%) e interamente le isole di Gorgona, Pianosa, Montecristo e Giannutri.

Il Piano del parco non può normare il mare, nemmeno quello affidato all’Ente Parco (Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri), mentre l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano verrà istituita solo dopo che Comuni e ministero avranno raggiunto l’accordo su zonazione e regolamento, sulla base dell’iter riavviato dal ministro Altero Matteoli nel 2005. Quindi il Piano del parco lascia a mare tutto come è attualmente: zone 1 e 2 in cinque isole, nessuna area marina protetta a Giglio ed all’Elba. E’ preoccupante l’ignoranza normativa di esponenti politici ed è ancora più preoccupante che si parli di un Piano senza nemmeno averlo visto e senza conoscerne i contenuti che sono da sempre pubblici. Il Piano del Parco, non c’entra nulla con l’Amp come credono o vogliono far credere Agresti, Cutini ed Ortelli, è invece il frutto dell’istituzione del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano così come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica del luglio 1996, l’elaborazione di quel Piano è stato avviato nel 2000 dall’allora presidente Giuseppe Tanelli, è stato rivisto e confrontato con gli enti locali che fanno parte della Comunità del Parco dell’Arcipelago toscano, così come prevede la legge 394/91, dal commissario Ruggero Barbetti, ex sindaco di Alleanza Nazionale di Capoliveri, imposto più volte in quel ruolo dall’allora ministro Altero Matteoli contro il parere della regione Toscana. L’attuale presidente del Parco, Mario Tozzi, si è praticamente limitato a limitare il buon lavoro sul Piano secondo noi fatto da Barbetti. Meraviglia che sulla stampa locale si dia spazio acriticamente a queste interpretazioni fuorvianti e fantasiosamente disinformanti del Piano del parco senza spiegare ai lettori cosa sia in realtà quello strumento approvato dal Direttivo dell’Ente Parco e dalla Comunità del Parco (11 comuni, 2 province e la regione) e in corso di adozione da parte della regione Toscana e che non c’entra nulla con l’Area marina protetta».

A ribadire la cantonata evidentemente presa dagli esponenti del centro-destra grossetano arriva anche una nota del consigliere regionale Loriano Valentini che conferma l’invio del Piano in Consiglio regionale, come anticipato ieri da Greenreport.

«Il Piano del Parco dell´Arcipelago Toscano presto in Consiglio regionale – spiega Valentini - Poi si aprirà la fase delle osservazioni. Garantite partecipazione e massima trasparenza. Agresti ha scatenato la tempesta in un bicchier d´acqua. La Giunta regionale toscana ha riapprovato il Piano del Parco dell´Arcipelago Toscano, sanando la procedura che, in base ad un semplice errore di interpretazione della legge, lunedì 14 aprile aveva già visto un passaggio nell´esecutivo. A questo punto, il testo licenziato nella seduta di ieri dalla Giunta verrà discusso in Consiglio regionale, dove potrà essere oggetto di modifiche ed integrazioni, per poi essere approvato e pubblicato sul Burt, in modo da consentire ad Enti locali, cittadini, associazioni, forze economiche e sociali, la presentazione di osservazioni. Una volta conclusi questi passaggi, il Piano del Parco dell´Arcipelago Toscano tornerà in Consiglio per la definitiva adozione.

In definitiva, quindi, il confronto vero sui contenuti del Piano del Parco inizia da oggi, e tutti quanti possono sentirsi tranquilli, perché ognuno avrà l´opportunità di esprimere le proprie valutazioni. La Regione Toscana, da parte sua, si è comportata con grande trasparenza, correggendo con tempestività un errore procedurale e garantendo a tutti quanti sono interessati alla redazione del Piano la possibilità di proporre modifiche e integrazioni. Per questo motivo le polemiche alimentate dal consigliere Agresti, e da altri, hanno avuto sin dall´inizio una chiara impronta politica strumentale, ed hanno avuto l´unico effetto di provocare una tempesta in un bicchier d´acqua, che è rimasta fine a sé stessa»

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