[30/04/2008] Parchi

Il Sudafrica autorizza l’abbattimento degli elefanti

LIVORNO. Da domani la Repubblica Sudafricana toglierà il divieto di caccia agli elefanti sul suo territorio che dura da 13 anni. La misura è stata presa perché i pachidermi sarebbero diventati troppi: nel 1995 erano 8.000 oggi sarebbero arrivati a 18. 000. Hanno quindi avuto successo le politiche di conservazione introdotte su pressione della comunità internazionale e l’adesione del Sudafrica alla Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites).

Ma l’aumento di elefanti, insieme ad un aumento della popolazione umana e delle terre coltivate, secondo le autorità sudafricane sta producendo «severi danni alle colture ed alle infrastrutture, così come persone ferite e decedute». Il ministro dell’ambiente sudafricano, Van Schalkwyk, aveva già annunciato a febbraio che la riapertura degli abbattimenti era possibile: «il nostro dipartimento ha riconosciuto la necessità di mantenere la loro salvaguardia come opzione di gestione – aveva detto – ma ha preso misure per assicurare le quali sarà scelta una nuova linea, che non è accettabile che sotto strette condizioni».

Fino ad ora la strada scelta per gestire la proliferazione dei pachidermi era stata quella della contraccezione e della ricollocazione di branchi ed animali pericolosi o troppo invadenti.Il governo assicura che si tratterà di abbattimenti selettivi e che «La riduzione potrà essere applicata solo dopo il parere di uno specialista in elefanti e dopo l’approvazione delle autorità».

Wanda Mkutshulwa, portavoce dei parchi nazionale del Sudafrica, sottolinea che «nessun progetto è attualmente disponibile per la messa in pratica del decreto». Mentre i fucili dei “selettori” resteranno ancora al chiodo per qualche giorno, il pericolo è che si scateni la corsa ad un bracconaggio per le zanne d’avorio che in Africa non è mai cessato.

Torna all'archivio