[30/04/2008] Acqua

Ato 3, finalmente contatori condominiali unici...ma non per tutti

FIRENZE. Sembra che a giorni sia approvata, da parte dell’Ato 3 (Ambito territoriale Ottimale del “Medio-Valdarno”), la proposta di "Regolamento per le utenze condominiali" del servizio idrico, che è stata presentata da parte di Publiacqua. In sostanza il regolamento dovrebbe disciplinare la possibilità, per le unità abitative servite da un contatore unico condominiale, di poter passare a contatori per le utenze singole. E questo è aspetto sicuramente positivo.

Però leggendo attentamente il regolamento si evince che non si tratterà di un passaggio completo, in quanto è previsto che oltre alla sottoscrizione dei singoli contratti per ciascuna delle unità immobiliari, resterà comunque sempre in essere il contratto relativo all’utenza condominiale. Eventuali differenze fra i consumi rilevati dal contatore generale condominiale e la somma dei consumi relativi alle utenze divisionali verranno quindi addebitata sulla bolletta condominiale. Questa situazione è spesso causa di contenziosi tra condomini e le querelle sono spesso portate sul tavolo del Giudice di pace.

«L’utilità di mantenere questa “doppia lettura” dei consumi idrici è solo per Publiacqua - affermano i Verdi per Impruneta - non certo serve ai cittadini: che necessità c’è infatti di misurare due volte l’acqua, a distanza di pochi metri? Stipulare contratti per i contatori singoli e conservare al tempo stesso un contratto relativo a quello condominiale, tutti peraltro collocati da Publiacqua, significa invece che il pagamento della “quota fissa” annua (€ 23,37 per il 2008), il deposito cauzionale, ed Iva del 10%, si dovranno effettuare su entrambe le tipologie di contatori, su ogni contatore singolo ed anche su quello condominiale». Ma secondo i Verdi la situazione è ancora più intricata: la normativa si applicherà anche a quelle che il regolamento definisce “situazioni di fatto”, in cui le “utenze già provviste di contratto individuale sono alimentate tramite rete di distribuzione posta nella proprietà privata e non risulti stipulato un contratto per un contatore posto (o da porre) al limite tra la proprietà pubblica e quella privata”. In questi casi viene stabilito che Publiacqua richieda a questi utenti di presentare una domanda per l’installazione di un contatore condominiale “da porre al limite tra la proprietà pubblica e quella privata”, ed attivare su questo un nuovo contratto aggiuntivo, quindi, a quelli di utenti singoli già esistenti.

Secondo quanto riportato il Regolamento interesserà anche tutti quegli utenti che negli anni passati, avendo un contatore condominiale, abbiano già stipulato contratti come utenze singole, collocando i propri contatori nelle rispettive proprietà, con contestuale rescissione del contratto condominiale. «La situazione risulterebbe paradossale - continuano i Verdi di Impruneta - perché in questi casi i cittadini si troverebbero ritornare ad una situazione esistente magari oltre dieci anni fa, avendo l’obbligo di ripristinare adesso quel contratto per un contatore condominiale che a suo tempo era stato rescisso, con l’allora gestore del servizio idrico, proprio nel passaggio all’utenza singola».

La questione diventa poi ancora più complessa se si ipotizzano casi di morosità come spiegano dal partito del Sole che ride «L’incongruenza di un regolamento che intende conservare, o ripristinare (per i casi delle “utenze di fatto”), l’esistenza di contratti per singoli utenti del condominio ed al tempo stesso un contratto per il contatore generale condominiale, risultano ancor più evidenti laddove il regolamento prevede che anche in caso di trasformazione in utenze singole delle utenze raggruppate, Publiacqua potrà chiudere o rimuovere il contatore condominiale (e togliere quindi il servizio a tutti i condomini) anche nel caso che vi sia un solo utente singolo moroso per il proprio singolo contatore, rivalendosi così con gli utenti che invece sono in regola. In tal modo – continuano i Verdi- chi ha il contratto con la singola utenza si trova a dover rispondere economicamente non solo del proprio contratto di utente singolo, ed in quota parte per quello condominiale che rimane attivo, ma di fatto anche dei contratti singoli di ogni altro condomino, se non ne vorrà subirne le “conseguenze”».

Qualche necessità di chiarimento pare evidente, ma una possibile spiegazione la si può trovare nella normativa in vigore Dlgs n°31/2001 “Attuazione della direttiva 98/83/Ce relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, in cui viene attribuita responsabilità al gestore (soggetto incaricato dei controlli interni), per il mantenimento di acque salubri e pulite fino al punto di consegna costituito dal contatore esterno. Intanto i Verdi per Impruneta hanno già consegnato le proprie osservazioni all’Ato 3 sul regolamento proposto affinché siano apportate tutte le modifiche necessarie a tutela degli utenti e invitano tutti i comuni che sono stati coinvolti nella consultazione in atto sul regolamento, ad intervenire, se lo vorranno, per non far approvare il regolamento nella versione presentata da Publiacqua.

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