[02/05/2008] Comunicati

Dai sondaggi un calcio all´ambiente e uno ai diritti civili

LIVORNO. Continua ad andare tutto molto bene… Ma stavolta, almeno, confidiamo nel fatto che la maggior parte dei sondaggi risultano sbagliati. Perché se quello apparso ieri su Magazine, l’inserto del Corriere della Sera, fosse veritiero allora ci sarebbe da preoccuparsi seriamente. Almeno da parte di coloro che hanno a cuore l’ambiente, senza scomodare l’economia ecologica che di questi tempi è più negletta che mai. Il sondaggio Ipsos/Corriere Magazine è stato fatto presso un campione casuale nazionale residente della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 955 interviste (su 7.223 contatti), eseguite il 22 aprile. Insomma, un campione significativo.

La domanda era: cosa chiedono di fare gli italiani al nuovo governo? Otto le possibile scelte che alla fine del sondaggio hanno portato a questa classifica relativamente all’elettorato: misure per la sicurezza dei cittadini e la lotta contro la criminalità (27%); sostenere l’occupazione e la sicurezza del posto di lavoro (22%); abbassare le tasse per i lavoratori dipendenti (20%); migliorare i servizi pubblici come la sanità, la scuola e i trasporti (11%); abbassare le tasse per le imprese private (6%); ridurre la burocrazia, semplificare la macchina dello Stato (5%); misure contro l’inquinamento (3%); aumentare i diritti civili per le coppie di fatto e gli immigrati (2%). Il restante 4% tra “altro” e “non sa”. Le risposte sono state poi suddivise tra elettori di Pd+Idv e tra Pdl+Ln. E qui a parte che per i Pd+Idv al primo posto c’è “sostenere l’occupazione ecc…” e quindi al secondo “misure per la sicurezza ecc.”, il resto è quasi identico. Senza menarla tanto la cosa che balza all’occhio ovviamente è che inquinamento e diritti civili sono a dir poco in fondo alla classifica.

Dunque la sostenibilità sociale e ambientale sarebbero ben meno importanti dell’occupazione, della sicurezza, delle tasse e persino di quelle delle imprese private. Ovvero in linea, peraltro, con il risultato elettorale. Per fortuna, però, come lo stesso articolo di Magazine evidenzia, sono molte le incongruenze di questo sondaggio: a partire dall’analisi per aree geografiche. Il Nord-Ovest rispetta la percentuale del 27% per la lotta alla precarietà, il Centro-Sud (30%) e il Centro-Nord (33%) la superano, mentre al sud e nelle isole si ferma a quota 23% e il Nord-Est addirittura 19%. Un dato sorprendente, dice giustamente Magazine, visto che proprio nel Nord-Est si colloca spesso il massimo allarme per la delinquenza.

Sul sondaggio pesano, è ovvio, i media e la grande attenzione che mettono sui fatti di cronaca. Inoltre bisognerebbe sapere in quale ordine sono state poste le otto domande, perché anche questo potrebbe aver influito. Chissà, appunto, se l’opzione “misure contro l’inquinamento” è stata posta per prima oppure per ultima. Di certo, come avremmo (e abbiamo) sottolineato che un sondaggio in cui l’ambiente fosse al primo posto delle preoccupazioni sarebbe stato a suo modo positivo (pur con tutte le cautele), non possiamo esimerci dal ritenere il risultato di questo sondaggio piuttosto preoccupante. E quindi se, dalle prime battute e dal suo programma, l’attenzione del nuovo governo sulla sostenibilità ambientale e sociale sembra già basso; se dalla cittadinanza non arrivano impulsi perché non la ritengono una priorità; se i sondaggi stessi sul tema forviano magari anche involontariamente; allora ci sembra più che mai che sia il momento di alzare la guardia.

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