[02/05/2008] Trasporti

Ancora su Peretola e i parcheggi scambiatori

LIVORNO. L’assessore all’ambiente del comune di Firenze Claudio Del Lungo, ha proposto la creazione di un parcheggio scambiatore al posto dell’aeroporto di Peretola, che potrebbe essere funzionale a deviare il traffico in ingresso alla città sulla linea 2 della tramvia in costruzione. Una ipotesi che avrebbe quindi il vantaggio, oltre a quello di ridurre l’impatto acustico, su chi abita nel raggio di azione dell’aeroporto , di intervenire positivamente anche sul problema dell’inquinamento atmosferico della piana fiorentina. A Greenreport questa sembra un’ipotesi interessante e abbiamo allora avviato un giro di interviste per sapere come viene accolta nel mondo politico, a partire dal consigliere regionale e presidente della commissione salute della regione Toscana, Fabio Roggiolani.

Cosa ne pensa dell’idea di Claudio Del Lungo di utilizzare l’aeroporto di Peretola per fare un parcheggio scambiatore?
«L’idea è giusta e condivisibile, anche se il rischio è che si arrivi fuori tempo massimo, dato che confligge con le scelte che l’amministrazione ha già fatto, che vanno da ben altra parte e che sono ormai giunte al progetto esecutivo».

Quindi idea corretta ma impraticabile?
«E’ un’idea che magari non potrà essere realizzata oggi, ma che legge già quello che sarà forse tra 7-8 anni. Peretola è un aeroporto cui hanno collocato attorno la città e ormai desueto come approccio: tutte le grandi città tendono a delocalizzare. La Toscana un aeroporto ce l’ha e si chiama Pisa e dato anche l’attuale prezzo dei carburanti lo sviluppo non potrà che essere quello di centralizzare gli scali. Quindi il futuro è quello di creare una linea veloce che colleghi il centro di Firenze con l’aeroporto di Pisa e lasciare a Peretola una funzione aeroportuale integrata».

Quindi lei dice niente parcheggio scambiatore a Peretola?
«Io dico che non abbiamo bisogno di tutte quelle aree per fare il parcheggio scambiatore. Le aree ci sono già lungo l’asse della linea 2 della tramvia e non è detto che debbano obbligatoriamente essere pubbliche. Si può pensare anche ad aree private. Mentre c’è il rischio che con una chiusura secca dell’area aeroportuale si liberino aree per appetiti edilizi. Io penso che l’ ipotesi sia quella di un ridimensionamento dell’area aeroportuale anche per sanare il conflitto che esiste tra aeroporto e vita attuale. Tra l’altro sto organizzando un nuovo in giro del camion rock per far capire cosa significa vivere continuamente a quei livelli di rumore, costretti a interrompere le lezioni anche 50 volte al giorno e tutto il resto. Penso che le aree liberate possano divenire un grande polmone verde per tutta l’area metropolitana. E a Peretola potrebbero rimanere molte funzioni collegandola con Pisa, in un sistema integrato, senza tra l’altro incidere in maniera negativa sul livello occupazionale attualmente esistente».

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