[02/05/2008] Parchi

Arpat promuove il progetto Medlem per monitorare i grandi pesci cartilaginei (squali e razze)

FIRENZE. L’Agenzia regionale per l’ambiente è presente al Trofeo Accademia Navale 2008 che si tiene a Livorno (Porto Mediceo) dal 23 aprile al 4 maggio. Nell’occasione Arpat rende noti al pubblico, attraverso un video e due poster, i particolari del progetto Medlem (Monitoraggio dei grandi pesci cartilaginei - squali e razze - del Mediterraneo). In Italia il progetto è promosso da Arpat, in stretta collaborazione con Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) e la Capitaneria di porto di Livorno. Inoltre il progetto è strettamente correlato con l’Ipoa-Sharks (International plan of action for the conservation and anagement of sharks) della FAO.

«La definizione di “grandi pesci cartilaginei” - spiegano da Arpat - si riferisce ad elasmobranchi (squali) con dimensioni maggiori di 100 cm di lunghezza totale o a batoidei (razze, trigoni e mante) con una larghezza del disco maggiore di 100 cm o una lunghezza totale maggiore di 150 cm. La presenza di questi organismi nei nostri mari inoltre è garanzia di equilibrio ambientale e dell’ecosistema».

Lo scopo prioritario del progetto Medlem è quello di fornire un’immagine quanto più omogenea e completa della distribuzione dei grandi pesci cartilaginei nel bacino mediterraneo, soprattutto nel suo settore più orientale e porre particolare attenzione alle tre specie protette dalle convenzioni internazionali (Convenzione di Barcellona, Convenzione di Berna, CITES): lo squalo elefante (Cetorhinus maximus), lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) e la manta (Mobula mobular).

«Nei nostri mari queste specie non rappresentano l´obiettivo per alcun tipo di pesca - continuano da Arpat - ma richiedono misure di protezione, soprattutto se si considera la loro strategia riproduttiva (bassa fertilità, maturità sessuale raggiunta molto tardi rispetto alla vita media, ecc.). E’ evidente, quindi, l’importanza di riuscire a monitorare in maniera più possibile completa ed organica soprattutto queste specie».

Sono già 1147 gli esemplari registrati nell’ambito del progetto Medlem e riguardano informazioni raccolte dalla bibliografia, catture accidentali, avvistamenti in mare, spiaggiamenti, dal 1795 ad oggi, che vengono inseriti direttamente dagli addetti ai lavori in un apposito database a disposizione dei ricercatori. I dati provengono soprattutto da Croazia, Spagna, Francia, Tunisia, Grecia. Un approfondimento specifico è stato dedicato allo squalo elefante, o cetorino (Cetorhinus maximus Gunnerus, 1765) che, tra le specie a rischio, può essere considerata quella che maggiormente richiede misure di protezione. Oltre alle poche osservazioni effettuate in mare aperto - informano da Arpat - la presenza di questo squalo (il più grande di tutto il Mediterraneo, raggiunge anche 10 m di lunghezza), è purtroppo evidenziata dalle molte catture accidentali effettuate con le reti da posta o con altri sistemi di pesca artigianale frequentemente utilizzati nelle acque costiere di molti paesi mediterranei. Per tale motivo questo squalo è stato inserito nell’Appendice II (specie minacciate ed in pericolo) della Convenzione di Barcellona, nell’Appendice II (specie strettamente protette) della Convenzione di Berna e, dal dicembre 2002, è stato finalmente inserito anche nell’appendice II della CITES, convenzione internazionale che regola la detenzione e commercializzazione.

Torna all'archivio