[05/05/2008] Comunicati

Religione e ambiente, un incontro a Bruxelles nel giorno del genocidio ambientale del Myanmar

BRUXELLES. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso ha organizzato oggi un incontro informale con rappresentanti europei delle varie confessioni cristiane, dell’ebraismo e dell’islam.
Oltre a Barroso erano presenti il primo ministro sloveno e presidente di turno dell’Ue, Janez Janša, e il presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering.

La discussione, il quarto incontro annuale con i responsabili religiosi, e il secondo che associava i presidenti delle tre istituzioni dell’Unione, è stata iniziata da Barroso nel 2005 e stavolta si è incentrata su due sfide che l’umanità ha di fronte: il cambiamento climatico e la riconciliazione.

Chissà se nelle aule ovattate e confortevole dell’Unione europea è giunto il pianto e l’orrore dei 15 mila morti del Myanmar, un luogo dal quale Dio sembra aver distolto lo sguardo mentre il ciclone Nargis si abbatteva su un popolo inerme fatto di persone pie, innocenti e perseguitate da una dittatura feroce?

Chissà se è anche oggi risuonata l’eterna domanda sull’ingiustizia che colpisce sempre i più poveri e su quale mano la guidi?
La tragedia birmana è la tragica incarnazione del tema dell’incontro: “cambiamento climatico: una sfida etica per tutte le culture”.

Barroso ha detto che «Il cambiamento climatico obbliga tutti noi a intervenire con urgenza. Ciascuna componente della società civile deve contribuire a garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta. Grazie all’ampiezza della loro influenza e al ruolo che svolgono nelle nostre società, le religioni e le comunità di fede si trovano in una posizione ideale per fornire un valido contributo a mobilitare a favore di un futuro sostenibile. Uniamoci in uno sforzo comune a dimostrazione del fatto che i fautori di uno scontro di civiltà sbagliano».

Per Janez Janša «L’ambiente ha non solo una dimensione naturale, ma anche una sacralità. Il concetto di comunità e di lealtà tra l´uomo, la natura e il Creatore è sotteso parimenti al giudaismo, al cristianesimo e all´islam. Il cambiamento climatico ci impone di ripensare le forme in cui l´immaginazione, la spontaneità e l´imprenditorialità vanno canalizzate per creare un mondo affrancato dalla dipendenza dei carburanti di origine fossile, eppure più prospero e interconnesso che mai. Ciò non significa che dobbiamo rinunciare alle nostre conquiste, solo che dobbiamo ripensarle e considerarle da un punto di vista nuovo».

Il 2008 è l’anno europeo del dialogo interculturale, «l´incontro ad alto livello ha rappresentato un’occasione propizia per far convergere le nostre energie anche sulla riconciliazione attraverso il dialogo tra le culture e tra le fedi. – ha detto il presidente del Parlamento europeo Pöttering - Il dialogo tra le culture costituisce un elemento essenziale per gettare ponti tra i popoli e per una salvaguardia della pace nel rispetto reciproco. Questo dialogo contribuisce pertanto in misura rilevante anche alle relazioni dell’Unione con i paesi vicini, in particolare nell’area mediterranea».

I rappresentanti europei delle tre grandi religioni monoteiste si sono scambiati i loro punti di vista sui due temi in discussione e «concordato sul ruolo essenziale delle religioni e delle comunità di fede per affrontare le nostre comuni sfide e per mobilitare le nostre società a favore di un futuro sostenibile» e sottolineato la volontà e l’impegno a proseguire un dialogo importante, tra di loro e con le istituzioni europee.

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