[06/05/2008] Consumo

Unilever fa greenwashing con acqua e sapone

LIVORNO. Unilever è una delle multinazionali nel mirino di Greenpeace per l’utilizzo dell’olio di palma per realizzare saponette come “Dove” conosciute anche in Italia, ed accusata di distruggere le foreste dove vivono gli oranghi. Le azioni dimostrative di Greenpeace hanno avuto successo: il primo maggio Unilever ha annunciato di aderire alla richiesta immediata di moratoria per la deforestazione in Indonesia e di utilizzare da giugno in poi solo olio di palma proveniente da piantagioni certificate ed entro il 2015 solo “olio sostenibile”.

Ma Unilever è sempre più preoccupata della sua debole immagine ambientale, anche perché le consumatrici alle quali si rivolge sembrano sempre più attente all’ambiente, e sta attuando un’operazione di marketing e greenwashing soprattutto sul mercato più importante per i prodotti di cura della persona: il nord America. Unilever Canada ha lanciato la campagna “Go Blue – Passez au bleu” che punta a sensibilizzare i cittadini sul rischio di penuria idrica, sostenuta dal sito goblue.org, realizzato insieme all’associazione ambientalista canadese Zerofootprint, che calcola in un minuto il consumo di acqua di una persona analizzando il suo modo di vita.

Dopo gli statunitensi, i canadesi, con 125 mila litri d’acqua procapite ogni anno, sono i più grandi consumatori di acqua dolce del mondo e Unilever (proprietaria di marchi come Dove, Sunsilk, Lipton, Knorr, Slim-Fast e Puget) vorrebbe insegnar loro come sprecarne meno, una cosa molto difficile in un Paese dove i cittadini credono che le abbondanti risorse idriche siano anche inesauribili. Per questo si è scelta partner come il Programma acqua per la vita dell’Onu, Waterlution, Water Matters, Polis Nature Québec. Secondo Bob Sandford, presidente del Water programme Onu per il Canada, «Non sembriamo comprendere a qual punto le risorse idriche siano preziose e che I nostri approvvigionamenti di acqua a lungo termine sono minacciati. E’ tempo che i canadesi lo sappiano».

Secondo il “web calcolatore” di goblue.org, «una persona che si fa la doccia per circa 5 minuti al giorno, che si lava i denti per tre volte al giorno per due minuti, lava la sua biancheria due volte alla settimana e usa la lavastoviglie tre volte alla settimana, consuma intorno agli 84.742 litri di acqua all’anno. Più che la media europea, stimata in 75.000 litri d’acqua per persona e per anno. Ma ben meno di un canadese, il quale raggiunge una media annuale di 125.000 litri d’acqua. Principali responsabili: i prati dei giardini privati, i sanitari e i casalinghi elettrici a basso rendimento».

Secondo Deborah Kaplan, direttrice di Zero Footprint, solo la cattiva abitudine di lasciare aperto il rubinetto mentre ci laviamo i denti costa 8 litri di acqua al minuto, l’uso di doccia e lavatrice 59.000 litri all’anno (anche se queste due cose non sono certo sprechi ma necessità, ndr), mentre una famiglia di 4 persone che dispone di piscine, prato all’inglese e una macchina che lava una volta al mese consuma così 270.000 litri all’anno. Il calcolatore on-line tiene conto dei 4 grandi settori del consumo casalingo che interessano non poco Unilever: casa, pulizia, cucina e bagno, e sottolinea che gli sprechi più evidenti vengono da sciacquoni, lavastoviglie e rubinetti lasciati aperti.

Ma con Go Blue e il Plan Blue Unilever sostiene anche la salvaguardia dei laghi, dei fiumi e delle zone umide canadesi con progetti rivolti soprattutto alle scuole superiori canadesi, inoltre la nuova immagine della multinazionale del cibo e della cura della persona viene diffusa con spot televisivi e pubblicità sui giornali su “Passez au bleu” » e con il lancio nei supermercati di detersivi e saponi in confezioni ricaricabili e Unilever sta testando prodotti a basso consumo d’acqua e materie prime anche in mercati emergenti come l’India e l’America centrale.

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