[07/05/2008] Comunicati

Nuove bandiere blu (Fee), vecchie contraddizioni

LIVORNO. L’inizio della stagione balneare è segnato anche quest’anno dall’assegnazione delle bandiere blu, il riconoscimento della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) alle località che presentano buona qualità delle acque e standard analoghi nei servizi offerti. Sono 104 le località balneari (otto in più rispetto allo scorso anno) e 56 gli approdi turistici che questa mattina hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale a Roma presso il Ministero dei Trasporti.

Toscana e Marche - a pari merito - sono le regioni che hanno ottenuto il maggior numero di bandiere blu, con 15 località premiate, seguite dalla Liguria con 14 e l´Abruzzo con 13. Due in più per la Campania ora a quota 11, una in meno, invece, per l´Emilia Romagna che scende a 8; salgono a 5 la Puglia e il Veneto, a 4 la Sicilia e la Calabria con 3 raggiunge il Lazio che viceversa ne perde una. Il Friuli Venezia Giulia e il Molise riconfermano le 2 dell´anno scorso e, finalmente, entra in classifica anche la Sardegna che ne conquista 2. Una bandiera va anche a Basilicata e al Piemonte in una località sul Lago maggiore.

La vera novità è il dato della Sardegna, universalmente riconosciuta come una delle regioni con il mare più bello e più pulito del Mediterraneo, che per il primo anno riesce ad aggiudicarsi il tanto ambito vessillo in almeno due località. Forse perché gli altri comuni costieri non si sono iscritti alla competizione, perché risulta difficile credere che i criteri scelti dalla Fee per accordare l’assegnazione delle bandiere blu, siano meno rispettati in Sardegna che in Toscana, dove sono ben 7 i comuni premiati in provincia di Livorno (con un totale di 10 località), 3 in Versilia, 4 nel litorale maremmano e tre spiagge del comune di Pisa.

Grande la soddisfazione del Comune di Livorno, presente con l’assessore al turismo Piero Santini, all’assegnazione ufficiale a Roma. «La conferma di quest’anno non è una casualità- sostiene Santini – né un dato scontato. Significa che le strutture, sia a mare che a terra, continuano a corrispondere agli standard di qualità internazionali che la Fee Italia prende a riferimento per l’assegnazione delle bandiere blu». Le bandiere blu vengono assegnate tenendo conto della qualità delle acque, della costa, presenza di servizi e misure di sicurezza e programmi di educazione ambientale, sulle spiagge e qualità dell´approdo, servizi e misure di sicurezza presenti, educazione ambientale ed informazioni, negli approdi turistici.

I parametri i considerati, assieme alla attestata balneabilità delle acque, riguardano una perfetta depurazione dei reflui, raccolta differenziata dei rifiuti, presenza di aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi, arredo urbano, agevolazioni per i portatori di handicap, tutti criteri ai quali i comuni devono rispondere per ottenere il riconoscimento di qualità. Non è fondamentale però che il dato (fatta eccezione per la raccolta differenziata) riguardi l’intero territorio comunale, infatti la bandiera blu viene assegnata ad una ‘località balneare’, sia essa un comune, sia frazione dello stesso. Una distinzione che a maggior ragione dovrebbe portare una regione come la Sardegna a spiccare per qualità, almeno quanto la Toscana.

Ma forse la Sardegna non ha altrettanto interesse a «far parte di quella elite che può fregiarsi della Bandiera Blu» per dirla con le parole dell’assessore di Livorno che ha dichiarato: «La bandiera rappresenta, insomma, un atout, una carta con buone probabilità di successo anche dal punto di vista dell’attrazione turistica». Che alle spiagge sarde non mancano comunque.

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