[08/05/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Decalogo per ecoincontri

ROMA. Vale per le feste di paese, per il buffet nei convegni e per incontri fra amici: ecco un decalogo per non sprecare, non contraddirsi e uscirne contenti e sensibilizzati. Le occasioni conviviali sembrano fatte apposta anche per suggerire nuovi comportamenti e invece spesso finiscono a salsicce e plastica, anziché a tarallucci e vino in vetro.

Incontri autogestiti e convegni
Se siamo fra gli organizzatori o aiutiamo nell’organizzazione, potremmo suggerire questi cambiamenti per il sempre graditissimo spazio alimentare. Cibarie (prodotte in proprio oppure affidate a un catering): locali, vegetariane e bio per il minore impatto possibile.
I coloniali tipo caffé e tè: solo del commercio equo. Acqua: orgogliosamente di rubinetto, con caraffe e bicchieri. Bibite: niente, se non caraffe di acqua e sciroppo di guaranà, o spremute d’arancia.
Stoviglie: di ceramica (il mater Bi compostabile fatto con il mais è già meglio della plastica ma non esce dalla logica dell’usa e getta).

Se l’evento è organizzato a stretto contatto con i partecipanti (riunione di associazioni, convegno locale, festa), allora l’idea più educativa è invitare ciascuno a portarsi bicchiere pieghevole, posate, tovagliolo e gavetta (anche quelle scatole per conservare gli alimenti a casa, oppure i piatti con coperchio da campeggio); una ragione in più per fare bene la scarpetta, gesto assai ecologico e dunque da ecogalateo. Con questi accorgimenti, vuoi mettere la soddisfazione di andar via senza aver fatto nemmeno un rifiuto! Del resto questo dovrebbe essere il futuro. Per un futuro durevole.

In caso di convegno, il minimo sindacale è che sul tavolo dei relatori non ci siano bottigliette e bicchieri di plastica ma brocche con l’acqua libera e bicchieri di vetro.

Feste in piazza, estive ecc.
Ormai da anni diversi enti locali portano avanti la pratica delle “ecofeste”. Se possibile niente stoviglie usa e getta ma lavastoviglie per piatti in ceramica, bicchieri di vetro e postate inox; in caso di impossibilità manifesta (ma siamo proprio sicuri?), quantomeno adottare il mater Bi. Inoltre, raccolta differenziata di lattine e bottiglie... ma sarebbe più ecologico evitarle e procedere con le sole bevande alla spina.

A proposito di bevute: una bella idea è quella che da tempo hanno adottato ad Asti (ma è solo un esempio, ormai quasi ogni festa medievale lo propone) la Douja d’Or (settimana enologica nella terra del vino) e il Festival delle sagre paesane: con una modica cauzione si consegna ai visitatori un bicchiere di vetro inserito in una pratica taschina con tracolla da tenere appesa al collo; chi vuole può restituire tutto alla fine della festa, ma i più si tengono la taschina per souvenir e il bicchiere per uso domestico. In Germania in effetti da molto tempo funziona (benissimo) il sistema della cauzione per piatti e bicchieri.

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