[08/05/2008] Trasporti

L´Arval tornerà a immatricolare auto in Toscana

LIVORNO. Coniugare interessi economici, sociali e ambientali è certamente una sfida. Ma è l’unica strada possibile nell’ottica di uno sviluppo davvero sostenibile. Ed è con questo punto di osservazione che va guardato l’accordo raggiunto ieri tra Regione Toscana, Provincia di Firenze e Arval, l´azienda di autonoleggio a lungo termine con sede a Scandicci, un parco auto da 105 mila veicoli, 35 mila sostituiti ogni anno, 600 dipendenti, 14 agenzie e 12 mila aziende clienti.

Breve riassunto: tre mesi fa Paolo Ghinolfi, direttore generale e amministratore delegato di’Arval, aveva annunciato che “Dal 5 febbraio abbiamo portato, amministrativamente parlando, le nostre 105 mila automobili da Scandicci a Brescia. Risparmieremo così almeno 2 milioni e 500 mila euro l’anno pagando il bollo auto alla Lombardia invece che alla Toscana». In buona sostanza una sorta di «fuga» di una grande azienda dalla Toscana a causa di tasse locali ritenute troppo esose rispetto almeno alla Lombardia.

Ma oggi le cose sono cambiate, perché Arval ha annunciato che dal 1 di giugno tornerà ad immatricolare le nuove auto in Toscana. L’accordo è stato raggiunto nel corso di un incontro tra l´amministratore di Arval, Paolo Ghinolfi, accompagnato da Alessandro Cardoselli, e il presidente della Regione Claudio Martini e della Provincia di Firenze Matteo Renzi. «E´ un accordo positivo, sia per la Regione che per l´impresa - ha commentato di Claudio Martini - a dimostrazione che attraverso il dialogo si possono raggiungere risultati utili per tutti». Anche il presidente Matteo Renzi ha espresso soddisfazione: «Da presidente di una Provincia che ha ridotto al minimo le tasse sono molto orgoglioso dell´obiettivo raggiunto. Abbiamo dimostrato nei fatti come si può intervenire in modo concreto a favore dei cittadini e delle imprese con provvedimenti in materia fiscale».

Fin qui l’aspetto economico/sociale, ma la Regione ha voluto cogliere giustamente l’occasione per ribadire quali sono le sue iniziative nel campo della mobilità sostenibile confermando - la proposta è contenuta nel Dpef 2009 in approvazione - che dal prossimo anno sarà ridotto del 10% il bollo per le auto di nuova immatricolazione, quelle meno inquinanti, mentre saranno esenti dal bollo per cinque anni le auto alimentate a gpl o metano. Anche la Provincia si è presentata con una proposta concreta, quella di ridurre l´Ipt, ovvero l´Imposta provinciale di trascrizione per la compravendita di automobili. Attualmente si pagano circa 180 euro, ovvero il 20 per cento in più rispetto alla tariffa base, fissata per legge a 150 euro. Grazie agli interventi decisi dalla Provincia si tornerà a pagare la tariffa base: una prima riduzione (del 10 per cento) scatterà dal 1 ottobre, mentre l´azzeramento definitivo dell´aumento si avrà il 1 gennaio 2009.

L´amministratore delegato di Arval, Paolo Ghinolfi, inoltre ha detto che «Regione e Provincia mi hanno illustrato proposte interessanti e utili. Ho con Firenze e la Toscana un rapporto positivo che voglio mantenere e rafforzare. Resteremo quindi a Firenze e da giugno torneremo ad immatricolare la auto in Toscana. Sono interessato a sviluppare, insieme alle istituzioni, progetti utili sulla mobilità sostenibile e stiamo anche pensando a costruire qui nell´area fiorentina una nuova sede con caratteristiche ecocompatibili». Tra gli impegni messi a punto nel corso dell´incontro c´è l´avvio di un tavolo comune di lavoro per verificare la possibilità di avviare insieme progetti per una mobilità sostenibile a Firenze e nelle altre città della regione.

Salvare capre e cavoli è assai complicato e vedremo come riusciranno a far quadrare un bilancio dove le variabili rischiano di far saltare tutto il baldacchino: le tasse per esempio sono una leva per ridurre l’uso dell’auto e portano soldi in tasca alle amministrazioni da poter investire nella mobilità sostenibile, ma se come è successo in questo caso un’azienda importante di noleggio auto come l’Arval prende le sue cose e va a immatricolare l’auto fuori regione perché le costa meno, un’amministrazione finisce solo becca e bastonata. Ma evidenziate le problematiche, governare queste complessità è la sfida a cui le istituzioni sono chiamate a rispondere se credono davvero in uno sviluppo sostenibile ambientalmente e socialmente.

Torna all'archivio