[08/05/2008] Comunicati

Il genoma e l‘ornitorinco

LIVORNO. i ricercatori dell’European Molecular Biology Laboratory e del Medical Research Council pubblicano su “Nature” i risultati del sequenziamento del genoma dell’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus), il mammifero probabilmente più lontano dalla specie umana: la femmina depone le uova e allatta i cuccioli con il latte che secerne da pori nella pelle, il maschio è dotato di uno sperone velenoso e questo animale fluviale australiano ha anche un sistema sensoriale che individua le prede sott’acqua attraverso i loro campi magnetici.

Un vero e proprio mistero della natura che si è staccato 170 milioni di anni fa dalla linea evolutiva che ha portato all’uomo sapiens. «Il genoma dell´ornitorinco è estremamente importante - spiega Chris Ponting, che ha partecipato alla ricerca - in quanto rappresenta l´anello mancante nella nostra comprensione di come noi e gli altri mammiferi abbiamo iniziato a evolverci. E’ il nostro biglietto per un ritorno indietro nel tempo in cui tutti mammiferi facevano le uova e allattavano i piccoli. Questo è un elemento essenziale per prevedere i futuri scenari e progressi nella comprensione della biologia e dell’evoluzione dei mammiferi».

Gli scienziati britannici, australiani e statunitensi hanno studiato una femmina di ornitorinco battezzata Glennie, per cercare nel genoma di questo momotremo sia le sequenze di DNA tipiche di questo ordine primitivo di mammiferi, sia le caratteristiche peculiari, come la produzione di veleno, latte e l’elettrolocazione, anche in altre specie. Il veleno dell’ornitorinco è risultato essere una miscela di proteine che prima avevano altre funzioni. «Alcune di esse sono le stesse che si trovano nel veleno di alcuni serpenti, - spiegano i ricercatori - ma si tratta di un caso di convergenza evolutiva in cui due percorsi differenti hanno portato a uno stesso risultato». Ma la vera sorpresa è venuta dai cromosomi sessuali dell´ornitorinco che concorrono a determinare il sesso: sono 10 e non 2 e le loro sequenze genetiche sono più vicine a quelle degli uccelli che a quelle dei mammiferi.

D’altronde l’ornitorinco è l’unico mammifero dotato di un vistoso “becco”. Le caratteristiche genetiche dell’animale australiano sono quindi un patchwork di geni somiglianti a quelli di rettili, uccelli ed altri mammiferi.

Ewan Birney, che ha diretto l´analisi genetica dell´animale, spiega che l’aspetto bizzarro corrisponde anche alla realtà genetica: «L´ornitorinco sembra una strana miscela di caratteristiche di mammiferi, uccelli erettili, e ora sappiamo che anche il suo genoma è una miscela altrettanto bizzarra. Rappresenta un mix molto più complesso di quanto ci si aspettasse».

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